Ha comprato un fucile che un ragazzino di 15 anni aveva rubato al nonno, e per questo è finito in manette con accuse di detenzione illegale di arma, e ricettazione. A finire nei guai, oltre all’adolescente (un quindicenne di Merate) è stato un diciottenne vimercatese, studente incensurato. Nella sua abitazione, i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Lecco, e della stazione di Merate, hanno trovato l’arma avvolta in una custodia per chitarre, riposta sotto una panca nel garage.
Tutto nasce dalla denuncia, presentata ai militari della Brianza lecchese, del reale proprietario del fucile, il nonno del quindicenne. L’anziano (75 anni) ha riferito che l’oggetto (un monocanna calibro 12) gli era stato rubato da ignoti ma in realtà, stando a quanto emerso, sarebbe stato consapevole che era il nipote il reale autore del furto. Avrebbe però deciso di coprirlo, d’accordo col padre trentanovenne del ragazzo. I carabinieri, tuttavia, si sono accorti che la versione del nonno non era convincente, e hanno ricostruito la destinazione finale dell’arma, venduta al giovane vimercatese.
Quest’ultimo è stato condotto in tribunale, a Monza, dove, durante il processo per direttissima, si è giustificato dicendo di aver comperato il fucile da un intermediario, e di non aver pensato di aver commesso un reato, perché il numero di matricola dell’arma non era cancellato. Il ragazzo è stato liberato e sottoposto alla misura dell’obbligo di firma, in attesa della definizione del processo.
Guai giudiziari anche per il quindicenne, a casa del quale i militari meratesi hanno trovato tredici grammi di marijuana. Per lui sono scattate le accuse di furto, e di detenzione a fini di spaccio, mentre il nonno e il padre dell’adolescente sono stati accusati di simulazione di reato per aver denunciato un furto con scasso, in realtà mai avvenuto.