Una chiesa gremita, le parole difficili del parroco don Ferdinando Mazzoleni e i ricordi ancora disperati di chi resta. Se n’è andato così, venerdì 16, circondato da familiari, amici e conoscenti, Emanuele Noto, 33 anni, morto in settimana dopo un terribile incidente motociclistico sulle strade di Montevecchia.
Ad accompagnare la salma, all’arrivo nella chiesa di Sant’Anastasia alle 15.30, è stato un corteo di motociclisti: gli amici che con Emanuele dividevano quella passione travolgente per le due ruote. Anche sabato scorso il giovane era saltato in sella alla sua potente Aprilia per un tranquillo giro a pochi chilometri da casa. Erano circa le 16 e viaggiava lungo la Sp54 a Montevecchia. All’uscita da una curva, si è schiantato con una vettura che arrivava dalla parte opposta e per lui è stato l’inizio della fine. Trasportato in elisoccorso all’ospedale San Raffaele in codice rosso, ha resistito per qualche giorno, ma martedì mattina i medici ne hanno dichiarato la morte avviando poi le procedure per l’espianto degli organi, autorizzato con un gesto di estrema generosità dai genitori di Emanuele.
«Ho incontrato i poveri genitori e sono comprensibilmente distrutti» diceva don Ferdinando mercoledì. E oggi il parroco è stato preso dalla commozione durante la celebrazione. All’uscita del feretro dalla chiesa gli amici motociclisti hanno fatto salire il rombo dei motori delle loro due ruote per salutare per l’ultima volta Emanuele.