Viale Lombardia, si cambia ancora Un pezzo da rifare (dopo due mesi)

Un incontro direttamente sul cantiere, per decidere come procedere. E per valutare eventuali modifiche. I tecnici di Anas e quelli dell’amministrazione comunale si sono dati appuntamento in viale Lombardia. Ecco che cosa potrebbe accadere.
Le prove per la nuova pavimentazione della zona sopra il tunnel
Le prove per la nuova pavimentazione della zona sopra il tunnel

Un incontro direttamente sul cantiere, per decidere come procedere. E per valutare eventuali modifiche.

I tecnici di Anas e quelli dell’amministrazione comunale si sono dati appuntamento in viale Lombardia. Zona sopratunnel, proprio là dove doveva esserci il sogno verde disegnato dall’architetto Andreas Kipar e dove oggi c’è, al suo posto, un’enorme colata non di cemento, ma di piastrelle rosse.

Autobloccanti in cemento alla mano, tecnici e operai hanno cercato e soprattutto valutato la possibilità di intervenire nella zona del grande camminamento pedonale creato ai margini del viale. L’idea è semplice: ovvero togliere parte di quelle piastrelle rosse che lastricano la zona e sostituirle con una soluzione che possa prevedere la crescita di una fascia verde: autobloccanti, appunto, di cemento ma forati, che possano cioè far crescere dell’erba.

La foto qui accanto mostra un momento dell’incontro, ovvero la posa della nuova pavimentazione sopra quella sistemata solo poche settimane fa. Anas, secondo le prime notizie che sono filtrate dall’incontro, ha mostrato una certa rigidità nel dare il via libera all’intervento, che non è dunque scontato. Si tratta di sollevare, quantomeno in alcuni punti, la pavimentazione esistente, per una fascia di almeno un metro e mezzo, e sostituirla con la nuova soluzione. In questo modo, si andrebbe a ricostruire almeno parzialmente lo spirito del masterplan promosso da Kipar. L’architetto, secondo quanto si apprende, avrebbe anche telefonato in Comune, sottolineando amaramente come quanto realizzato in viale Lombardia non assomiglia neanche lontanamente a quanto da lui progettato. Tutti i problemi nascerebbero dalla pista ciclopedonale, immaginata rettilinea da Kipar ma realizzata con una andamento più ondulato da Anas. Questo ha portato alla sostanziale sparizione della fascia di verde, fagocitata anche dal marciapiede. Diventato così enorme.