L’ipotesi di intraprendere le vie legali contro il progetto delle vasche di laminazione delle acque del Seveso sta diventando sempre più concreta. L’Amministrazione comunale infatti ha incontrato l’avvocato che ormai da tempo si sta occupando della vicenda per valutare le contromosse da fare a seguito del decreto regionale di valutazione di impatto ambientale dell’opera prevista nella zona di via De Gasperi e in questa sede è emersa la possibilità di presentare ricorso contro questo specifico provvedimento.
«Va stigmatizzato il fatto che la Regione – dichiara Domenico Silipigni, assessore all’Ambiente – non abbia neanche preso in considerazione alcune osservazioni alla Via da noi presentate. Molti aspetti sono stati rinviati alla progettazione definitiva. La riunione era finalizzata a porre le basi per un ricorso che possiamo presentare entro il 10 maggio». Questa importante novità è arrivata il giorno successivo al terzo incontro del forum dei cittadini sulle vasche laminazione.
Durante la serata di lunedì i tecnici comunali hanno spiegato ai senaghesi che la Regione ha respinto quasi tutte le osservazioni alla Via presentate a gennaio. L’unico aspetto, anche se per niente secondario, su cui Regione e Aipo sono venuti incontro alle istanze del Comune è quello legato al pericolo di contaminazione della falda acquifera.
Sebbene nel progetto fosse prevista l’impermeabilizzazione del fondo della vasca per evitare che le acque putride del Seveso filtrassero in falda, Aipo e Regione hanno deciso di scongiurare ogni rischio riducendo la profondità da 15 a 12 metri. Così facendo i tre invasi non avranno più una capienza complessiva di 970mila mc ma una inferiore di circa 150mila mc.