Il ministero della Salute ha emanato una circolare che raccomanda l’uso preferenziale del vaccino Vaxzevria (il nuovo nome di AstraZeneca) nelle persone di età superiore ai 60 anni. È la fascia di età in cui, dopo tutte le valutazioni, si sono riscontrati i rischi minori , su un’evidenza già molto bassa, di soffrire di eventuali problemi di trombosi venose. Chi ha ricevuto una prima dose può completare il ciclo vaccinale.
“Sentito il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ribadendo che il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da Covid-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni. In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”, spiega una nota.
La decisione è stata presentata nella serata di mercoledì 7 aprile dal presidente del Consiglio Superiore di Sanità e responsabile del Comitato Tecnico Scientifico, Franco Locatelli.
“Sulla base delle attuali stime di incidenza che indicano l’estrema rarità degli eventi sopra descritti, il bilancio beneficio/rischio del vaccino Vaxzevria si conferma complessivamente positivo, in quanto il vaccino è sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19. Attualmente tale bilancio appare progressivamente più favorevole al crescere dell’età, sia in considerazione dei maggiori rischi di sviluppare COVID-19 grave, sia per il mancato riscontro di un aumentato rischio degli eventi trombotici sopra descritti nei soggetti vaccinati di età superiore ai 60 anni”, è il parere del Cts.