Contagi in aumento anche in Italia, indice Rt in risalita a 0,91 (era 0,66 la scorsa settimana), in rialzo anche l’incidenza con 19 casi positivi ogni 100 abitanti (erano 11 all’ultimo rilevamento) e tasso di positiva sopra l’1%. Sono i dati alla base della ipotesi di estendere l’obbligo del Green pass oltre gli ambiti attualmente previsti (matrimoni, cerimonie, accesso rsa).
Non sarebbe uno scenario “alla francese”, dove il presidente Macron ha deciso per una linea dura che prevede l’obbligo vaccinale per il personale sanitario e il Green pass per accedere a quasi tutte le attività sociali e pubbliche.
Ma una decisione ponderata per arrivare a evitare misure anticovid più restrittive: con doppia dose di vaccino, sarebbe previsto quindi per l’accesso ai mezzi di trasporto a lunga percorrenza (come aerei o treni), nei luoghi che prevedano affollamento, ma allo studio anche per ristoranti o palestre.
Le misure dovrebbero essere contenute nel “decreto emergenze” in arrivo entro fine luglio.
Decisamente diverse le reazioni della politica.
Una “ discussione fuori luogo” l’ha definita il presidente della Regione Attilio Fontana: “Oggi non vedo perché parlare di green pass visto che abbiamo i numeri che non sono assolutamente tali da giustificare un’iniziativa in questo senso”.
“Poi in settimana si dovrebbe invece riunire la Conferenza delle Regioni con il Governo proprio per valutare l’opportunità di modificare i parametri. – ha aggiunto – La situazione è in evoluzione, quindi, anche i parametri che rappresentano eventuali situazioni di allerta devono essere cambiati. In questo caso, credo che il punto di riferimento più importante sia l’occupazione degli ospedali, sia nelle rianimazioni che fuori dalle rianimazioni. Questo parametro ci lascia tranquilli. Quindi, prima di fare ogni tipo di valutazione sul green pass, credo sia importante parlare di questa nuova valutazione”.
Letizia Moratti, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, punta sulla sicurezza: “Siamo impegnati a garantir la sicurezza dei cittadini con ogni strumento – ha detto al TgR Lombardia – Quindi qualsiasi strumento che serva a garantire la sicurezza ai cittadini, secondo noi è positivo”.
Green pass promosso dal sindaco di Milano, Beppe Sala: “Lo ribadisco senza se senza ma: vedo troppa incertezza rispetto all’idea del green pass. Se deve essere un green pass all’italiana, al di là che poi mi chiedo perché ci sia bisogno di italianizzare le cose, che facciano in fretta e diano certezza a tutti. Io sono molto favorevole alla logica del green pass. Oggi lo dici e sui social sei subito sommerso da minacce e insulti. Questa è la realtà. Ciononostante non mi nascondo: sono assolutamente favorevole e chiedo al governo di decidere in fretta. Lo chiedo anche per la comunità milanese, per un ristoratore, per chi fa un esercizio che può essere soggetto al green pass. Però ci metterebbe più tranquilli tutti. Io personalmente mi sento più tranquillo se quello vicino a me ha fatto la vaccinazione”.