La fase massiva della campagna vaccinale, a livello strutturale, dovrebbe puntare tutto sugli hub. Che per la Provincia di Monza e Brianza dovrebbero essere all’autodromo di Monza (già attivato), alla ex Philips di Monza, a Limbiate, a Besana al palazzetto dello sport, a Carate al Polaris Studio e all’ospedale di Vimercate. Saranno gestiti con personale pubblico, privato accreditato e cooperative di medici di medicina generale. Gli altri centri vaccinali di prossimità attivati per le prime fasi della campagna non dovrebbero essere più utilizzati (ma le linee vaccinali già attive dovrebbero essere dirottate sugli hub), così come non dovrebbero aprirne di nuovi. Qualche esempio su tutti: dovrebbe chiudere il centro vaccinale di Verano al palazzetto dello sport, gestito dal Policlinico di Monza e attivo dall’8 marzo; non dovrebbe mai entrare in funzione il centro allestito a Seregno così come quello di Muggiò-Nova fermato da Regione pochi giorni fa. Parrebbe escluso dal novero anche il palaroller di Cornate d’Adda, non ancora allestito ma che pure da una prima panoramica di Ats Brianza sarebbe rientrato nei centri di vaccinazione massiva.
Da Ats Brianza, comunque, non c’è ancora l’ufficialità sulla mappatura degli hub, che potrà arrivare solo una volta ottenuta la delibera regionale che formalmente individua i punti per la vaccinazione di massa. Intanto, comunque, la notizia è trapelata da più parti. Anche perché «da questa notte è possibile prenotare i vaccini per la fascia di età 75-79 anni – ha detto il sindaco di Besana Emanuele Pozzoli in una diretta Facebook del 2 aprile -. Visto che sul sito di Regione Lombardia è disponibile la prenotazione per il nostro palazzetto, vuol dire proprio che partiamo. Abbiamo notizia da qualche giorno, ma abbiamo aspettato a darla perché diciamo le cose quando siamo sicuri». Le prime prenotazioni su quell’hub sono possibili a partire dal 19 aprile. Pozzoli ha elencato anche gli altri 5 centri, oltre a quello besanese, che sarebbero previsti in Provincia di Monza e Brianza e attivati – ad eccezione di quello in Autodromo – nella seconda metà di aprile.
Per quanto riguarda Besana, «partiremo con 4 linee vaccinali (penso dunque circa 500 vaccini al giorno) ma n avremo a disposizione 12 che immagino andranno a incrementarsi nei prossimi giorni. Verrà somministrato sia il vaccino Pfizer che AstraZeneca, in base al profilo della persona che andrà a vaccinarsi». Per Pozzoli, che nei prossimi giorni lancerà la raccolta di adesioni per i volontari che possano aiutare la gestione dei flussi, «abbiamo finalmente l’opportunità di dare davvero una mano ai sanitari e possiamo farlo qui, in casa nostra».
Soddisfatto anche Alessandro Corbetta, consigliere regionale anche seduto in consiglio a Besana: «È un grande risultato per il territorio, frutto di una sinergia fra l’amministrazione locale e i dirigenti di Ats e Asst. Si tratta di una sfida, sotto il profilo organizzativo, che abbiamo fortemente cercato e che sono certo verrà vinta. La presenza di un hub a Besana permetterà a migliaia di cittadini di potersi vaccinare in un luogo conosciuto e vicino alla propria abitazione, senza dover percorrere chilometri o andare in altre province. Besana Brianza si pone in questo modo quale riferimento per l’intera zona del nord della provincia di Monza e Brianza».
Meno contento, invece, il sindaco veranese Massimiliano Chiolo. Il quale, saputo che il centro vaccinale di Verano “sarà chiuso in vista dell’apertura dei grandi centri vaccinali previsti dalla programmazione regionale”, ha scritto venerdì 2 aprile a Guido Bertolaso, all’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti e al direttore generale di Ats Brianza Silvano Casazza. Gli hub, “ben vengano. Ma chiedo di poter mantenere e potenziare questo servizio di prossimità, soprattutto per facilitare le persone anziane e fragili ed evitare difficili spostamenti in altri centri, come accade attualmente agli over 80 di Verano Brianza, che sono stati invitati al centro di Biassono nel parco di Monza”. Le parole del primo cittadino veranese sono di fatto in linea con quelle di numerosi sindaci della Brianza che a inizio settimana avevano scritto a Regione, chiedendo di attivare al più presto centri vaccinali di prossimità.