Finite le persone da immunizzare, chiude (ancora) il centro vaccini di Verano Brianza

Terminata la lista di persone da vaccinare, una novantina, ha chiuso nel pomeriggio di mercoledì 31 marzo il centro vaccini di Verano Brianza. Ecco come funziona.
Il centro vaccini di Verano
Il centro vaccini di Verano

Ha nuovamente chiuso nel pomeriggio di mercoledì 31 marzo il centro vaccinale di Verano Brianza. Smaltite le 80-90 prenotazioni fissate per la somministrazione del vaccino AstraZeneca, l’hub allestito nel palazzetto dello sport ha interrotto la propria attività. Almeno per la giornata, mentre per giovedì 1 aprile si è in attesa di capire se arriverà una lista di prenotati. Il centro è gestito dal Policlinico di Monza, in uno spazio comunale e attivato anche grazie alla grande collaborazione della protezione civile e di numerosi volontari civici per accoglienza e controllo dei flussi.

La chiusura di mezza giornata arriva dopo un giorno e mezzo dalla riapertura dell’hub, che si è fermato dal pomeriggio di sabato 27 a lunedì 29, terminata la categoria del personale scolastico e in attesa che si procedesse con i caregiver delle persone con disabilità.

Da Ats Brianza, in merito alla chiusura di mercoledì 31 marzo, chiariscono che «la categoria su cui si stanno effettuando al momento vaccinazioni con AstraZeneca è quella dei caregiver di persone con disabilità. La vaccinazione prosegue secondo le categorie previste dal Ministero e si riempiono le agende il più possibile». Se con il personale scolastico, a Verano, si arrivava a 450-500 persone vaccinate al giorno, la compressione attuale dei numeri dipende anche dal fatto che «è più complicata la modalità di convocazione. Per i caregiver non c’è prenotazione dal portale e invio dell’SMS di convocazione. I caregiver sono di meno, hanno problematiche differenti e la convocazione avviene tramite chiamata diretta». La convocazione con definizione dell’appuntamento è dunque telefonica, non è anticipata da prenotazione online e «in base all’adesione delle persone si riempiono il più possibile le agende quotidiane». A scanso di equivoci, Ats ribadisce anche che «nessun vaccino va perso».