“La campagna d’odio e di disinformazione innescata ad arte per delegittimare la Festa della Liberazione ha portato a far sì che alle caselle mail istituzionali del Sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali siano arrivate mail inviate da un sedicente John Smith in cui invita chi celebra il 25 aprile a vergognarsi. Un episodio inaccettabile che precede il nostro doveroso omaggio a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia. Questo, purtroppo, è ciò che generano parole e commenti fuoriluogo. Come Amministrazione Comunale, invece, siamo lieti e onorati di celebrare la nostra Festa della Liberazione e di porre un fiore sulle targhe di chi ha combattuto la Resistenza contro l’oppressore nazi-fascista”.
Così il Sindaco di Usmate Velate, Lisa Mandelli e l’assessore con delega alla Cultura, Mario Sacchi, nel rendere pubblico quanto avvenuto nella notte tra venerdì 23 e sabato 24: a tutti i componenti del Consiglio Comunale di Usmate Velate, ma anche agli indirizzi ufficiali dell’Ufficio Protocollo e della posta certificata, sono pervenute email da un sedicente John Smith con l’invito a rileggere la storia italiana e l’accusa di “vigliaccheria” e “stupidità” rivolta a chi celebra il 25 aprile.
“Vigliacco è chi ha spedito questa email senza nemmeno avere il coraggio di firmarsi, di mettere nome e cognome – proseguono il Sindaco Mandelli e l’assessore Sacchi – Prendiamo atto anche della sua ignoranza e dell’incapacità di leggere la storia, distinguendola dalle opinioni politiche personali. Festeggiare il 25 aprile significa celebrare la Liberazione dal regime fascista e la riconquista della libertà avvenuta grazie alla resistenza che è stata una forza trasversale. Celebrare il 25 aprile significa avere la maturità personale di saper leggere la storia nazionale: evidentemente, qualcuno questa maturità ancora non l’ha raggiunta”.
Gli amministratori usmatesi hanno ricevuto la solidarietà dell’amministrazione comunale di Carnate: “La ricezione di una mail firmata da tal John Smith che accusa chi celebra la Liberazione di essere vigliacco e stupido, piena di insulti e offese, non sposta in nessuna misura la gratitudine e l’orgoglio di rendere omaggio a chi ci ha resi la civiltà libera e democratica che siamo diventati.
L’utilizzo di questi metodi, che ricordano molto da vicino quelli fascisti del ventennio, ci insegnano una volta ancora di più che la Storia si dimentica e drammaticamente si ripete.
Rimaniamo vigili, per respingere fermamente tutte le modalità di relazione e di costruzione delle società non democratiche.”