Una terrazza-giardino pubblico per l’ultimo piano dell’ex palazzo Upim di Monza

Quarta proposta degli architetti monzesi per provare a reinventare - una sfida e un gioco - l’odiato ex palazzo dell’Upim di Monza. La nuova idea è firmata da Cristina Molteni e Chiara Ongaro e propone una terrazza-giardino pubblico sul tetto. Con orto a chilometro ultra zero.
La terrazza-giardino sopra l’Upim
La terrazza-giardino sopra l’Upim

Il palazzo dell’Upim, per essere maggiormente apprezzato, dovrebbe essere maggiormente interattivo con la piazza. Tra le proposte arrivate al nostro giornale su come migliorare dal punto di vista paesaggistico il palazzo dell’Upim, quella stesa dagli architetti Cristina Molteni e Chiara Ongaro punta sull’interazione tra l’edificio e la piazza, con un tocco di verde sul tetto. «Se il palazzo dell’Upim non è gradito a molti – spiegano i due architetti – forse è anche per il suo volume che incombe sulla piazza senza offrire molte possibilità di interazione con la città. Abbiamo quindi pensato di utilizzare la copertura piana dell’edificio creando, da un lato, una terrazza verde accessibile, un nuovo luogo aperto al pubblico destinato a spazi di intrattenimento e ristoro; dall’altro, un tetto verde da coltivare a orto, per vendere i suoi prodotti a chilometro zero, e contribuire al risparmio energetico dell’edifico». E continuano: «Alla terrazza si potrà accedere da un ascensore esterno posizionato sul lato di via degli Zavattari, minimizzando l’impatto della stessa con una struttura trasparente che porta al piano alto». In questo modo il palazzo avrà delle attività che potranno favorire l’interazione tra i servizi offerti sul tetto della struttura e i cittadini che vivono la piazza.

«Con questa idea abbiamo voluto contribuire, in modo naturalmente semi-serio, a spostare l’attenzione su un luogo così centrale per l’identità della nostra città, riflettendo sulle possibilità che offre, sulla convivenza tra passato e presente, sulle esperienze già maturate in altre città, offrendo inoltre un indiretto contributo al dibattito particolarmente attuale in Italia sul costruire in altezza».

Da diverse settimane il nostro giornale ospita le proposte degli architetti più famosi di Monza per recuperare l’edificio più discusso della città: una sfida e un gioco, sia chiaro, niente di più. Un esercizio di architettura ideato dal Cittadino coinvolgendo alcuni studi di architettura della città.

LEGGI la proposta di Terrabuio

LEGGI la proposta di Michela Genghini e Davide Sub Bertin e dello studio Tanzi

La prima proposta è stata quella dell’architetto Felice Terrabuio che ha proposto una rivisitazione cromatica della facciata così da dare nuova vita, e colore, alla struttura che oggi ha un grande impatto su piazza Trento e Trieste. Poi gli architetti Michela Genghini e Davide Sub Bertin hanno immaginato una facciata coltivata con piantagioni ed essenze stagionali con un sistema mobile di pannellature che permette una facile manutenzione della struttura. Lo studio Tanzi, invece, ha proposto di creare una piazza coperta a piano terra, trasferendo le attuali attività commerciali e creando uno spazio vivibile per i cittadini.

Le proposte arrivate al Cittadino sono creative, ma hanno anche una buona percentuale di sostenibilità economica e progettuale. L’ambizione non è quella di modificare l’edificio, ma non è detto che qualcuno non ne tragga concretamente ispirazione.

LEGGI l’intervista all’architetto Benevolo: l’uomo che voleva abbattere l’ex Upim