Una pilota leggendaria di dirigibili per la leggenda dei dirigibili: il Goodyear su Monza

Leggenda per leggenda: c'era anche Kate Board, leggenda mondiale dei piloti dei dirigibili, alla guida del leggendario Goodyear.
In volo su Monza sul dirigibile Goodyear
In volo su Monza sul dirigibile Goodyear Massimiliano Rossin

«It’s like a boat», è come una nave, avvisa Katherine appena decollati suggerendo di aggrapparsi di qua e di là se ci si alza dal sedile, prima di staccare un sorriso divertito al suo pubblico: «Potete anche affacciarvi, ma se vi cade qualcosa, non torneremo indietro a prenderlo».

Sarebbe difficile ondeggiando a centinaia di metri di altezza sopra l’autodromo di Monza, la città, la Brianza a bordo del dirigibile della Goodyear, arrivando nel weekend per accompagnare dall’alto le gare di mortosport all’autodromo. La leggenda dei cieli è arrivata in città attirando i nasi all’aria di mezza provincia: chissà cosa si prova a stare lassù, e cosa si vede. Si prova l’esperienza di stare su una nuvola, galleggiando nel cielo cullati dal ronzio insondabile e inapparente dei motori, lo sguardo fuori dai finestrini per riconoscere luoghi così familiari da terra e a un tratto incognite infilate una dietro l’altra.

In volo su Monza sul dirigibile Goodyear
In volo su Monza sul dirigibile Goodyear

Non l’autodromo, certo: il circuito di Monza appare in tutta la storia e la sua innovazione sotto gli occhi, riconoscibilissimo in tutte le curve, gli spigoli, il gioco a nascondino della pista dentro degli alberi del sontuoso Parco monumento nazionale. Il rettilineo, le varianti, le Lesmo e tutto l’abbecedario degli appassionati di motori immerso in un bosco, piaccia o meno, la leggenda.

Il Goodyear da leggenda sul cielo di Monza

Leggenda è anche il blimp, come si chiama tecnicamente il dirigibile, uno Zeppelin Goodyear, come si legge sulla coda e sul tettuccio che, a toccarlo con un dito, affonda nella smisurata quantità di elio che sovrasta i passeggeri. Perché dentro, sul cielo di Monza, è un pullmino delle vacanze, quattordici posti, la cabina di comando per due. Sopra ci sono 75 metri di lunghezza per quasi 20 di larghezza (un paio di balenottere azzurre liberate nel cielo) per quattro piani di altezza riempiti di gas. Tre motori, due ai lati roteanti a seconda delle esigenze, uno dietro, una rotellina sotto per appoggiarsi all’atterraggio. Che quando invece si alza, nemmeno si sente: sembra di stare dentro il video di un drone.

In volo su Monza sul dirigibile Goodyear
In volo su Monza sul dirigibile Goodyear

Il Goodyear, la leggenda, la Brianza e Monza dal cielo

E dal “drone” Goodyear, poi, si vede sì l’autodromo, ma anche mezza Brianza e laggiù in fondo il nuovo presente futuro di City life. Prima ci sono gli altri piccoli giganti attesi: il San Gerardo, le Torri bianche, le prime colline (“to’, casa mia”), la ferrovia e le macchie alternate di campagna residua edificazione. Ad abbassare lo sguardo, lo spettacolo della Reggia: i prati infiniti, le macchie di alberi che si alternano nei colori, il Mirabello e il Mirabellino, l’enormità dello “Scrittore” di Gianluca Neri, le balle di fieno di Colosio, l’inatteso aspetto massiccio della Villa reale, in tutta la sua nobiltà.

In volo su Monza sul dirigibile Goodyear
In volo su Monza sul dirigibile Goodyear

Goodyear ha fatto la storia, e la storia dei motori, con il suo dirigibile tornato a Monza nel weekend, dopo il ritorno al mondo delle corse della casa Usa di pneumatici e la partnership con il motorsport. E alla guida ha portato un’altra leggenda dei dirigibili, della Goodyear, dei motori: quella Katharine che ha dato il benvenuto agli ospiti al decollo è Kate Board, la prima e per anni l’unica donna al mondo abilitata a pilotare gli Zeppelin.