Si rivede il Piano di emergenza comunale di Protezione civile, fermo dal 2009 e da aggiornare alle normative vigenti. Il consiglio di Carate Brianza lo approverà nella seduta di mercoledì prossimo. Il documento è fondamentale per restituire un’analisi dei rischi calzante con le caratteristiche attuali del territorio e per definire le procedure di intervento in caso di emergenza. «Questo piano rappresenta un momento di analisi territoriale e processuale, indirizzato alla gestione delle emergenze di protezione civile ricadenti nel nostro Comune – dice infatti l’assessore alla partita, il leghista Alessandro Terraneo -. Si tratta di un documento sintetico per un facile approccio alle problematiche legate alla gestione degli eventi critici che comportano un pericolo per la popolazione, gli insediamenti produttivi e l’ambiente». L’analisi dei rischi conferma che quello più importante presente nel perimetro caratese è il “rischio da alluvioni ed esondazione del reticolo idrico superficiale”, seguito dal “rischio di fenomeni meteorici eccezionali” e poi dal “rischio idrogeologico”. Fuori dalle schematizzazioni, può essere di chiarimento citare alcuni degli eventi che ricadono in queste categorie e che i cittadini conoscono bene: le esondazioni del Lambro (in parte risolte con le vasche di laminazione a Inverigo e arginate con le paratie ad Agliate), i problemi di tenuta idrica del parco delle Fontanelle, l’erosione dell’argine in via Isonzo, la caduta di sassi dalla sponda di via Da Vinci.
La redazione del piano è stata curata dall’ingegner Mario Stevanin. Sono stati coinvolti nel processo «i responsabili dei diversi servizi del nostro Comune, attribuendo ruoli e funzioni alle singole strutture tecnico – amministrative». In tal senso, prendono forma all’interno del documento un’analisi delle risorse e un modello generale di intervento. Un piano che, messo in cantiere in giugno e prossimo all’approvazione, «intendiamo pubblicizzare il più possibile anche presso la popolazione» chiude Terraneo.