Oltre 260 chili di hashish “griffati” per un valore commerciale di circa 2milioni di euro. È il maxisequestro effettuato dai carabinieri della compagnia di Seregno. Il fiuto investigativo dei militari del nucleo operativo e del radiomobile ha portato a galla tra Barlassina e Cesate una grossa centrale di spaccio in Brianza. Alcuni panetti erano marchiati col logo di una nota casa di moda internazionale, per sottolineare la provenienza della droga ma anche la purezza e l’altissimo valore commerciale.
Nell’indagine sono finiti in manette in quattro, tutti marocchini, regolari, tra cui una donna di origine magrebina ma nata in Italia. Tre sono domiciliati a Barlassina, ma residenti ad Andora e Alessandria, e il quarto a Cesate con residenza a Brugherio. Tre di loro sono incensurati. Le loro basi operative erano una villetta vicino a via Aldo Moro a Barlassina e un’abitazione a Cesate. Il blitz è scattato nei giorni scorsi.
Il controllo è partito da Barlassina, dove i carabinieri hanno scoperto 2 chili e mezzo di hashish in piccoli panetti in un letto. Accanto alla droga c’erano anche 7mila euro in contanti di piccolo taglio, molto probabilmente proventi dello spaccio. La sera stessa le indagini hanno portato gli uomini dell’Arma a una dozzina di chilometri di distanza a Cesate nel cuore delle Groane, dove in un box di un pregiudicato di 36 anni residente a Brugherio, hanno trovato un furgoncino stupefacente: in un Fiat Fiorino di colore bianco, posteggiato nel box annesso all’abitazione, c’erano 255 chili di hashish suddivisi in 3mila ovuli e 2250 panetti del peso tra uno e 10 chili ciascuno. Gli ovuli invece erano raccolti in sacchi del peso di 10 chili pronti per la consegna. Il resto della droga era distribuita tra una sacca nera e due valigie. I carabinieri hanno anche trovato 2mila euro in contanti. Gli arresti non sono finiti qui. La mattina seguente a Barlassina, vicino alla casa dello spaccio, è stato arrestato anche un 22enne, residente ad Andora ma domiciliato nella stessa villetta di Barlassina del blitz. Al momento del controllo era al volante di una Fiat 500 intestata a un prestanome. In auto occultava addirittura 3 chili di hashish.
A quanto pare quella roba non era destinata al normale mercato dello spaccio, ma sarebbe stato uno scambio, per ottenere immediatamente del denaro contante con cui pagare le spese legali degli amici arrestati la sera prima. I carabinieri tornati in posto hanno vanificato la creazione del tesoretto. Nota curiosa: i fornitori degli spacciatori hanno uno spiccato amore per le griffe. Alcuni panetti erano marchiati con le due lettere che contraddistinguono il marchio di una prestigiosa casa di moda francese.