Uffici comunali di Cornate chiusi il sabato. La minoranza attacca: «mancanza di attenzione e sensibilità verso la cittadinanza» il primo cittadino Giuseppe Colombo, replica: «Scelta che guarda al futuro e che rispetta il Contratto nazionale del lavoro».
Nei giorni scorsi il gruppo di minoranza “Insieme si può” ha affisso nelle bacheche comunali alcuni manifesti in cui vengono contestati i nuovi orari di apertura degli uffici comunali, entrati in vigore con l’inizio del nuovo anno, ma soprattutto la chiusura disposta per il sabato.
Il titolo del manifesto è eloquente “Prendiamoci le ferie per andare in comune” e anche nel comunicato apparso sulla pagina Facebook si legge: “Come forse alcuni di voi sapranno, il 2022 ha riservato una spiacevole novità ai cittadini cornatesi. Da gennaio, infatti, tutti gli uffici comunali hanno cambiato gli orari di ricevimento per il pubblico: la nuova pianificazione prevede la chiusura completa del municipio nella giornata del sabato (e l’apertura pomeridiana limitata a sole due ore nell’intera settimana). Questo è chiaramente un grosso svantaggio per il cittadino: da oggi molti saranno costretti a chiedere permessi lavorativi per potersi interfacciare con gli uffici comunali. È davvero assurda questa scelta che esprime mancanza di attenzione e sensibilità verso la cittadinanza”.
Il gruppo attacca anche le motivazioni che sarebbero state addotte per la scelta “Altrettanto gravi sono le motivazioni con le quali sono state introdotte le modifiche di orario; il sito comunale riferisce che la chiusura del sabato è stata decisa per armonizzare le aperture con le altre realtà territoriali limitrofe al nostro Comune – continua il comunicato -. Questa è una autentica falsità dato che quasi ovunque attorno a noi almeno uno sportello comunale garantisce l’apertura del municipio al sabato mattina (avviene così a Mezzago, Bellusco, Verderio, Vimercate… la lista sarebbe lunga)”.
Il primo cittadino Giuseppe Colombo difende però le scelte effettuate: «Sembra strano che chi si professa riformatore poi invece si rivela tradizionalista conservatore – commenta -. Abbiamo fatto una serie di verifiche sugli afflussi che sono fortemente diminuiti anche in considerazione al fatto che l’accesso agli uffici è su appuntamento. In secondo luogo c’è da dire che la maggior parte dei documenti, quelli più richiesti, ora sono disponibili online. Si sta andando verso l’informatizzazione, e anche una buona percentuale di Pnrr andrà in tal senso, e se ci si sofferma sull’accesso agli uffici di sabato allora non si ha ben presente su che strada si ci sta muovendo per il futuro».
Altra motivazione riguarda gli orari di ufficio: «In base al contratto nazionale di lavoro dal 2019 la modalità di svolgimento del lavoro deve essere effettuato in 5 giorni lavorativi e non in 6, almeno per i servizi procrastinabili – prosegue Colombo -. Con le risorse umane che abbiamo non era possibile fare una turnazione che prevedeva anche le aperture del sabato. Avrebbe creato dei disagi negli altri giorni. La scelta non è stata effettuata a cuor leggero ma con i nuovi orari in realtà si riescono a garantire più ore di apertura degli sportelli. Abbiamo due ore di aperture pomeridiane, prima ne avevamo una, e da lunedì a venerdì sono aperti dalle 9 alle 13. Bisogna vedere a questi risultati».