Gli assessori regionali Riccardo De Corato (Sicurezza, Polizia Locale e Immigrazione) e Raffaele Cattaneo (Ambiente e Clima) hanno illustrato il bando per il miglioramento e la messa in sicurezza delle piste ciclabili in ambito urbano: oltre 3,6 milioni di euro, di cui 2,8 provenienti dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Mit) e 800mila da Regione Lombardia. Grazie al contributo regionale, è stato possibile estendere il provvedimento anche a quei Comuni che sarebbero stati esclusi dai criteri di ammissibilitè del Mit, ossia i Comuni con popolazione residente tra i 10mila e i 20mila abitanti, che potranno accedere ad un finanziamento sino al 50% del costo del progetto, per un importo massimo di 40mila euro. Il cofinanziamento riguarda interventi come il completamento di piste ciclabili esistenti, gli attraversamenti ai semafori, i sovra e i sottopassi.
Due i benefici ricercati dal bando: la diminuzione degli incidenti e il miglioramento della qualità dell’aria derivante dall’aumento della ciclabilità. «Regione Lombardia – ha detto l’assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato – sulla base dei dati Istat disponibili, ha riscontrato preoccupanti indici di incidentalità stradale riferiti ai ciclisti anche in Comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti. Tra le vittime della strada sono i ciclisti quelli che registrano un maggior aumento di mortalità (+ 9,6% nel 2016). Solo in Lombardia – ha proseguito l’assessore – nel triennio 2014-2016, la stima del costo sociale legato ai sinistri è di 1 miliardo di euro relativo al coinvolgimento di ciclisti. Nel 2016 il 60% dei decessi si è verificato tra ciclisti ultra 65enni, circa il quadruplo rispetto alle altre fasce di età, mentre i ciclisti adulti, tra i 45 e i 64 anni, presentano una percentuale di feriti pari al 30% del totale».
Una ricerca a cura di Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta), dimostra la correlazione tra aumento del numero di ciclisti e riduzione degli incidenti, in base ad un confronto sulle statistiche di mortalità in diversi Paesi per unità di spostamento e quelle della composizione modale degli spostamenti.
Regione Lombardia, con una simulazione Inemar (Inventario emissioni aria di Arpa) ha calcolato che, se solo il 5% degli automobilisti nei centri urbani della Lombardia abbandonasse l’auto per la bicicletta, si avrebbero in termini percentuali le seguenti riduzioni di emissioni inquinanti in due città campione: – 3.8 % di PM10, – 8% di CO2 e -11% di ossidi di azoto su Milano; -30% di PM10, -42% di CO2 e -90% di ossidi di azoto su Cremona.