Cem e Bea si fondono, ora è ufficiale. E i grillini di Monza e Brianza si arrabbiano di nuovo. Si sono svolte nel pomeriggio di giovedì le assemblee dei soci di Cem Ambiente e Bea che hanno dato il via libera al processo di fusione tra le due società, con l’obiettivo di ottimizzare il sistema di gestione dei rifiuti nel territorio dei Comuni serviti. A Cavenago l’assemblea di Cem ha approvato l’aggregazione con il voto favorevole del 61% dei sindaci presenti (in totale l’81,56% su 49 soci). Si sono astenuti i Comuni di Arese, Correzzana, Aicurzio, Brugherio e Villasanta; ha espresso voto contrario il Comune di Cassina. A Desio l’assemblea di Bea ha detto sì con i 75,15% dei voti a favore; non hanno partecipato al voto i Comuni di Lentate sul Seveso e Varedo; hanno espresso voto contrario i Comuni di Desio, Seveso, Bovisio Masciago.
Ora le due società potranno partire operativamente con le fasi necessarie a preparare la fusione che avverrà al massimo entro due anni e che porterà diversi vantaggi al territorio in termini di qualità e costi del servizio, fermo restando il modello della raccolta differenziata consolidato nel sistema di raccolta “porta a porta” supportato dal mantenimento in esercizio delle piattaforme ecologiche e finalizzato al massimo recupero di materia. «Siamo arrivati oggi – dice Virginio Pedrazzi, amministratore unico di Cem Ambiente Spa – a una consistente maggioranza che ci ha consentito di avviare concretamente l’importante progetto di collaborazione, prima, e fusione, poi, con Brianza Energia Ambiente. Grazie a tutti per il sostegno e il supporto a un’operazione oggi essenziale e indispensabile finalizzata a migliorare il servizio dei rifiuti. Il nostro territorio, già eccellente per gli standard raggiunti, ha dimostrato ancora una volta lungimiranza e strategia».
Cem e Bea procederanno ora allo studio di dettaglio del progetto di fusione che dovrà nuovamente essere presentato alle assemblee dei soci per la sua approvazione entro il 2016; se il piano avrà il via libera delle amministrazioni coinvolte porterà alla nascita di un nuovo soggetto che, per importanza e dimensione, sarà tra le prime dieci aziende pubbliche del mercato di riferimento in Italia.
Una svolta che ha mandato su tutte le furie gli esponenti del Movimento cinque stelle: «Il Pd salva il forno inceneritore di Desio – hanno scritto in una nota -: arriva la monnezza dal Vimercatese e dal Milanese. Calpestati per altri vent’anni l’ambiente, la salute e le tasche dei brianzoli. Con l’approvazione del piano di fusione con Cem, i soci di Bea hanno pregiudicato gravemente la possibilità gestire in modo virtuoso i rifiuti in tutta la Brianza, assicurando al forno desiano la possibilità di bruciare a pieno regime per i prossimi 20 anni, grazie alla monnezza garantita dai soci Cem».