“Terra d’ombra bruciata”, al liceo Frisi di Monza il romanzo-inchiesta per sostenere “casa Nadia Toffa”

L'autrice, Valentina Nuccio, monzese d'azione, ha raccontato agli studenti la difficile convivenza con il grande polo siderurgico di Taranto
Valentina Nuccio, monzese d’adozione, autrice del romanzo-inchiesta “Terra d’ombra bruciata” al liceo Frisi

Un viaggio a Taranto. Tra la popolazione che vive le difficoltà legate alla presenza del grande polo siderurgico. Valentina Nuccio, monzese d’adozione, autrice del romanzo-inchiesta “Terra d’ombra bruciata” ospite del liceo Frisi, ha portato il pubblico in sala a immedesimarsi nelle storie che ha raccolto e racconta. Un testo che vuole contribuire a sostenere la casa vacanze “Nadia Toffa” di Taranto per i bambini del polo oncoematologico della città. Gli stessi studenti del liceo, che avevano avuto modo di ascoltarla durante la Daf (didattica alternativa Frisi) l’hanno voluta ancora e hanno realizzato una mostra fotografica e artistica dedicata proprio ai contenuti del libro.

Il romanzo inchiesta sul polo siderurgico di Taranto

«Mi aveva colpito l’incontro con Valentina, il suo racconto- ha detto Rim El Boudi, rappresentante degli studentie quando ci ha chiesto cosa potessimo fare noi è stato immediato fermarsi e riflettere. Ho sentito il mio ruolo di rappresentante, quel che significa. Così visto l’impatto positivo che ha avuto su di noi abbiamo pensato di riproporre l’incontro ai genitori, fatto una mostra fotografica». L’autrice è al suo libro d’esordio, monzese d’adozione, è nata proprio a Taranto ha vissuto in diverse città sino a scegliere Monza come luogo definitivo.

Il romanzo inchiesta presentato al liceo Frisi di Monza

«Ringrazio i ragazzi per avermi voluta ancora– ha detto la stessa Valentina- significa che ho lasciato loro qualcosa. Questo libro nasce come una mia personale esigenza di dare voce a chi non ne ha, ero giornalista, prima di essere insegnante, ho raccolto tante testimonianze di persone, anche amici, che avevano delle storie uniche da raccontare. Così ho iniziato la stesura, quasi per scherzo ho scritto a Erri De Luca perché lo visionasse. Non solo lo ha letto ha curato anche la prefazione sintetizzando proprio quello che volevo fosse “un urlo per dire basta” a questa situazione che sta distruggendo la mia città».

Il libro, pubblicato nel 2019 è edito dalla casa editrice Le Mezzelane, nel 2022 sempre con la stessa casa editrice pubblica “Quando cadranno tutte le foglie” dove la storia familiare si intreccia con l’immigrazione che ha segnato l’Italia negli ultimi 50anni.