Tentato omicidio e rapina e per uno di loro anche sfruttamento della prostituzione: sono i reati contestati dai carabinieri a due persone fermate dai militari per l’aggressione violenta del 22 ottobre lungo viale Stucchi a Monza, a danni di un 39enne brasiliano. Si tratta di Alves Felipe Salatiel , 28enne di origine brasiliana, e di Johnata Valente de Jesus, 29enne, originario dello stesso paese.
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Sono loro secondo gli investigatori le persone che quella notte hanno aggredito il 39enne a calci e pugni e coltellate, lasciandolo sul posto con ferite e una lesione interna all’addome, dopo averlo anche rapinato della borsa e avergli tagliato i capelli. Il motivo? La vittima, che si prostituiva, non aveva pagato “lo spazio” a Salatiel: 5mila euro di tassa per un posto in viale Industrie. I 5mila euro secondo le indagini erano la caparra, cui poi facevano seguito tariffe settimanali di 300 euro. L’aggredito, quei soldi, non li aveva: era nuovo in città. Si era offerto di darne 150 ma ai due non erano bastati.
Salatiel, che si è poi scoperto fare anche il taxista per chi si prostituisce a 20 euro a viaggio, è stato sorpreso nella mattinata del 3 novembre a Milano in viale Monza, all’interno di un bar, dove aveva appena riscosso da un altro cittadino brasiliano la somma di 180 euro quale pagamento settimanale per l’occupazione di un posto per prostituirsi. Nella perquisizione in casa i carabinieri non hanno trovato praticamente nulla, né effetti personali né vestiti: è possibile che si stesse preparando a scappare in un altro paese. È accusato di tentato omicidio, rapina e sfruttamento della prostituzione.
Valente è stato fermato il giorno dopo, il 4 novembre, a Biella: si era rifugiato lì per fare perdere le proprie tracce dopo l’aggressione. Sembra stesse per partire verso la Germania: nella casa in cui è stato trovato le valigie erano pronte. Lui dovrà rispondere di tentato omicidio e rapina.