Anche gli agenti della polizia locale di Monza presto potrebbero avere nella fondina il taser, la pistola elettrica già in dotazione in via sperimentale tra le forze dell’ordine di 12 città italiane. Si tratta di un provvedimento contenuto nello schema del “decreto Salvini” sull’immigrazione e la sicurezza approvato lunedì dal Consiglio dei ministri presieduto da Giuseppe Conte e destinato al Quirinale.
Non sarà tuttavia un’adozione diretta: occorre infatti che i Comuni interessati si dotino di un apposito regolamento per sperimentare “per un periodo di sei mesi” attraverso “due unità di personale, munito della qualifica di agente di pubblica sicurezza“. Non solo, per poter utilizzare il taser il personale individuato dovrà essere adeguatamente addestrato “d’intesa con le aziende sanitarie locali” e, al termine della sperimentazione, “se positiva”, i Comuni: “con proprio regolamento, possono deliberare di assegnare l’arma in dotazione effettiva di reparto”. I costi per la sperimentazione e la formazione saranno a carico di Comuni e Regioni interessati.
Una notizia salutata con favore dall’assessore comunale alla sicurezza Federico Arena: «Spero che saremo il primo comune in Italia a sperimentare la novità – dice – Dobbiamo valutare se il nostro regolamento recentemente approvato sull’utilizzo del bastone estensibile e dello spray al peperoncino, che prevede inoltre l’utilizzo di “tutti gli altri strumenti previsti dalla legge”, sia sufficiente o se ne dovremo approvare un altro. Inoltre – prosegue – dobbiamo verificare con la Regione la disponibilità per organizzare i corsi di addestramento».E ha postato in Fb: «Questa mattina ho chiesto di attivare tutte le procedure necessarie per poter dotare gli agenti di Monza di questo utilissimo strumento… magari, con questi, qualche “risorsa” presente in stazione si dà una bella calmata!».
Sempre il personale della polizia locale dei Comuni over 100mila abitanti, addetto a servizi di polizia stradale, come già accade per le altre forze dell’ordine, durante il controllo e l’identificazione potrà accedere al Ced – banda dati interforze delle forze di polizia “per verificare eventuali provvedimenti di ricerca e rintraccio”.