Alla Villa reale il presidio dell’ Associazione Amici e Discendenti degli Esuli (Giuliani, Istriani, Fiumani, Dalmati), in centro il presidio di Aned (Associazione ex deportati) e Anpi (Associazione partigiani): sarà così il sabato pomeriggio di Monza dopo che la prefettura monzese e la questura di Milano – segnala l’Anpi – hanno negato il corteo programmato dall’Ades.
“La verità non può essere infoibata” era la slogan della manifestazione che avrebbe dovuto attraversare la città. «Come dieci anni fa, eccoci di nuovo per le strade di Monza a manifestare per il Giorno del Ricordo – avevano annunciato gli organizzatori – istituito nel 2004 per ricordare il dramma delle foibe e il successivo esodo dalle terre d’Istria Fiume e Dalmazia. Un Ricordo che le istituzioni tradizionalmente hanno cercato di ignorare, di passare sotto silenzio».
E ancora: «Nella terribile storia delle foibe ci sono le vittime,cioè le migliaia di uomini e donne gettati nelle foibe, la cui unica colpa era quella di essere italiani. Poi ci sono i carnefici, gli aguzzini, gli assassini: i partigiani comunisti titini, che agirono anche con, non guasta ricordarlo, la corresponsabilità dei partigiani comunisti italiani».
Per l’Anpi il corteo avrebbe avuto al suo interno forze neofasciste, con l’adesione per esempio di Lealtà e azione. «Ricordare il dramma delle vittime delle foibe è un diritto ed un dovere. È intollerabile, invece, che venga usato strumentalmente per cortei organizzati da associazioni che si richiamano esplicitamente agli orrori della ideologia fascista» sostiene Anpi.
L’Associazione partigiani ha organizzato con Aned sempre nel pomeriggio del 18 febbraio, dalle 14.30, un presidio in piazza Centemero e Paleari, lungo via Italia.