L’ora X, tanto temuta dai pendolari della linea ferroviaria Milano-Carnate-Bergamo è arrivata. Con una nota ufficiale, Trenord ha fatto sapere che “dal 5 febbraio 2024, il gestore della rete ferroviaria RFI chiude il tratto di linea ferroviaria tra Bergamo e Ponte San Pietro per importanti lavori di potenziamento infrastrutturale. Trenord ha predisposto un servizio di autobus sostitutivi tra Ponte San Pietro e Bergamo con fermata intermedia a Bergamo Ospedale. Inoltre, per agevolare gli studenti, sono stati istituiti ulteriori autobus con partenza dalle stazioni di Calusco, Terno d’Isola, Cisano/Caprino B., Pontida, Ambivere Mapello e Ponte San Pietro che arrivano direttamente a Bergamo senza effettuare fermate intermedie (servizio “Punto-Punto”) e viceversa”.
Stop ai treni e le richieste (inascoltate) dei pendolari
Tutto come da programma. Nonostante le richieste dei pendolari che chiedevano di garantire almeno pochi treni nelle ore di punta e la rimostranze di alcuni sindaci della bergamasca che vedranno il traffico (e lo smog) intensificarsi nei propri territori proprio a causa degli autobus sostitutivi che entreranno in funzione. Tanto che alcuni pendolari ora provano ad organizzarsi anche con le proprie automobili. Numeri alla mano, Trenord accompagna a scuola o al lavoro fino a 650 mila viaggiatori ogni giorno. Un numero elevato ma che va contestualizzato. Perché, come ha dichiarato l’ex ad di Ferrovie, Renato Mazzoncini, in un’intervista a “la Repubblica” l’80% delle persone a livello nazionale si muove con l’auto privata e solo il 5% utilizza i treni. Eppure, chi gestisce a livello nazionale e locale la rete ferroviaria non riesce a soddisfare i requisiti di puntualità e affidabilità per questa piccola fetta di popolazione che utilizza il treno ogni giorno non per svago, bensì per raggiungere il proprio posto di lavoro o la propria aula scolastica.
Stop ai treni e due nuovi convogli “Caravaggio”
Nello specifico, la linea che collega la stazione di Milano Porta Garibaldi a Bergamo via Carnate (R14) è lunga 50 chilometri e impiega un’ora e dieci minuti per completare tutto il tragitto attraverso 10 fermate con treni che partono dalle 5.31 del mattino fino alle 22,31 (da Milano). Tornando ai pendolari, al momento le lettere inviate a Trenord e al Prefetto di Bergamo nelle scorse settimane non hanno sortito l’effetto sperato. Davanti ci sono due anni, tanto dureranno i lavori di ammodernamento, di dubbi e incognite. L’unica certezza – a loro dire – è che i disagi e i ritardi saranno destinati a moltiplicarsi. Intanto, da Palazzo Lombardia fanno sapere che, nel primo semestre dell’anno, due treni Caravaggio inizieranno a operare proprio sulla Milano-Carnate-Bergamo. Una buona notizia che, però, non potrà scongiurare il rischio di nuovi ritardi almeno per tutto il periodo dei lavori che imporranno la circolazione a binario unico nell’ultimo tratto. Insomma, RFI e Trenord procedono spedite per la loro strada. Ai pendolari della linea Milano-Carnate-Bergamo non resta che augurarsi che anche i treni procedano altrettanto spediti. Altrimenti, i prossimi due anni rischiano di trasformarsi in un incubo su rotaie.