Nel dibattito sulla sopravvivenza della stazione ferroviaria di Desio e nella polemica tra il sindaco Roberto Corti e l’ex assessore regionale Martina Cambiaghi, interviene il leghista Andrea Monti.
«Le biglietterie di Desio e Seveso non chiudono. Il sindaco Corti si confonde: forse è il suo partito che sta chiudendo» dice ì il vicecapogruppo del Carroccio al Pirellone.
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«La notizia è frutto della fantasia sfrenata del sindaco Corti, che di sua iniziativa ha scritto a Trenord paventando la chiusura. Ed il sindacato a lui affine ed il Pd locale lo seguono a ruota. Il primo cittadino meglio farebbe se la smettesse di alimentare fake news solo per avere visibilità mediatica in vista della campagna elettorale. Come già anticipato dall’ex assessore Martina Cambiaghi, in Consiglio presenteremo una mozione per valorizzare gli spazi nelle stazioni aprendo punti commerciali come edicole che venderanno anche biglietti. Questo è un modo per migliorare l’efficienza del servizio nelle stazioni e per snellire le code dei pendolari in fila alle biglietterie».
Monti porta l’esempio di Milano (perché è governata da un sindaco del Pd) per dire che «le biglietterie fisiche della metropolitana non ci sono più da anni, superate da ben più tecnologici distributori automatici e da edicole abilitate».
Nei giorni scorsi il consigliere regionale leghista Alessandro Corbetta aveva presentato una interrogazione in consiglio regionale per chiedere a Trenord di rivedere la decisione di chiudere la biglietteria della stazione Arcore, di Desio e di Seveso.