Dal 2008 al 2012 hanno sperperato circa 3 milioni di euro in cene in ristoranti e trattorie, dolciumi, creme, attrezzi da giardino, cornici, bottiglie di vino. Pazienza se avessero sborsato di tasca loro, ma hanno utilizzato i soldi della Regione: ora, però, dovranno giustificare quelle spese, subito definite pazze, di fronte ai giudici del Tribunale.
I 55 ex consiglieri del Pirellone, tra cui pochi sono ancora in carica, dovranno difendersi da una serie di accuse che vanno dal peculato alla truffa: alcuni degli 80 politici indagati alla fine del 2012 dalla Procura di Milano hanno già patteggiato mentre per altri, tra cui i monzesi Pippo Civati e Stefano Carugo, le accuse sono state archiviate.
La maggior parte degli amministratori dalle mani bucate, però, dovrà cercare di convincere i magistrati che i lecca lecca, le bevande in lattina, i panini, la benzina, le ricariche telefoniche, un necrologio e perfino una frugale scatoletta di tonno acquistata al supermercato erano indispensabili allo svolgimento del loro incarico in Regione. Qualche scontrino, probabilmente, sarà accettato ma tanti altri no: difficilmente il leghista Stefano Galli riuscirà a dimostrare che il ricevimento per le nozze della figlia rientra tra le attività istituzionali del gruppo.
Al processo sfileranno rappresentanti di tutti gli schieramenti: tra loro ci saranno i brianzoli Massimiliano Romeo, tra i pochi indagati a essere stato rieletto nel 2013, attuale capogruppo del Carroccio, Roberto Alboni passato dal Pdl a Fratelli d’Italia e il forzista Massimo Ponzoni, condannato in primo grado a dieci anni per corruzione in un altro procedimento.
Per i politici era un’abitudine conservare meticolosamente tutti gli scontrini, presentarli al Pirellone e incassare quanto speso. I controlli da parte delle segreterie dei singoli gruppi, a scorrere l’elenco degli acquisti, erano piuttosto blandi. Ad Alboni (che si dice “tranquillo perché tutti i rimborsi chiesti erano inerenti il lavoro in Regione”) sono contestati rimborsi impropri per 41.793,56 euro: passi per i rifornimenti di carburante e le ricariche telefoniche, ma nel calderone sono finiti un’infinità di conti in trattorie, ristoranti giapponesi, bar e pasticcerie. Il politico non disdegnava nemmeno le piadine come testimonia la ricevuta da 4,10 euro o gli hamburger del McDonald’s di Lentate sul Seveso dove pranzava con 5,70 euro.
In colazioni, pranzi e cene Ponzoni ha speso 13.183,66 euro: nelle sue fatture dettagliatissime indicava anche l’incarico dei commensali, spesso amministratori locali, e il motivo dell’incontro. Romeo (che ha commentato di “essere convinto di poter dimostrare la buona fede”) foraggiato trattorie, pizzerie e ristoranti con 21.917,50 euro: cene, ha spiegato tempo fa, con collaboratori e interlocutori per le quali ha restituito l’importo.
Lo scandalo seguito all’inchiesta ha già prodotto qualche frutto: il consiglio regionale ha dato un giro di vite alle spese ammesse e ha fissato criteri più severi per la richiesta dei rimborsi.
Tutti i consiglieri dell’ordinanza della Procura: Roberto Alboni, Dario Bianchi, Alberto Bonetti Baroggi, Davide Boni, Giovanni Bordoni, Giulio Boscagli, Cesare Bossetti, Renzo Bossi, Claudio Bottari, Massimo Buscemi, Fabrizio Cecchetti, Angelo Ciocca, Jari Colla, Romano Colozzi, Alessandro Colucci, Angelo Costanzo, Chiara Cremonesi, Giulio Achille De Capitani, Lorenzo Demartini, Elisabetta Fatuzzo, Francesco Fiori, Giosuè Frosio, Luca Gaffuri, Stefano Galli, Mauro Gallina, Guido Galperti, Giuseppe Angelo Giammario, Massimo Gianluca Guarischi, Vanni Ligasacchi, Giangiacomo Longoni, Antonella Lottini, Carlo Maccari, Antonella Angela Maria Sabina Maiolo, Alessandro Marelli, Stefano Giovanni Maullu, Nicole Minetti, Enio Moretti, Franco Nicoli Cristiani, Corrado Paroli, Ugo Parolo, Roberto Pedretti, Margherita Peroni, Vittorio Pesato, Massimo Ponzoni, Carlo Porcari, Giorgio Pozzi, Giorgio Puricelli, Gianmarco Quadrini, Marcello Raimondi, Gianluca Rinaldin, Doriano Riparbelli, Monica Rizzi, Massimiliano Romeo, Luciana Maria Ruffinelli, Carlo Saffioti, Mario Alessandro Federico Sala, Mario Scotti, Carlo Spreafico, Pierluigi Toscani, Paolo Valentini Puccitelli, Stefano Zamponi, Sante Zuffada, Daniel Luca Ferrazzi.