«Ha subito almeno quattro furti da agosto», dicono i vicini di casa ma ne risulterebbe denunciato soltanto uno. Probabilmente non ha ritenuto di essere sufficientemente tutelato dalle forze dell’ordine Francesco Sicignano il 65enne – ex commerciante in pensione originario del Lazio – che lunedì notte, a Vaprio d’Adda, in via Cagnola, alla vista di un’ombra di uno sconosciuto nella sua villetta dove vivono anche la moglie e la famiglia del figlio (con due bambini piccoli) ha esploso un colpo di pistola, regolarmente detenuta, uccidendo un albanese di 22 anni.
Un solo colpo sparato frontalmente e da distanza ravvicinata che ha colpito il giovane al cuore. Ancora incerto se si trovasse già nell’abitazione (dove non sarebbero state rinvenute tracce di sangue) o all’esterno, su una rampa di scale.
«Afferrava qualcosa» avrebbe detto agli inquirenti. Temeva fosse un’arma. Probabilmente era solo una torcia. Sul caso indagano i carabinieri di Monza con gli uomini della compagnia di Vimercate. Dalla procura di Milano è stato contestato al pensionato il reato di omicidio volontario, un atto necessario per poter svolgere tutti gli accertamenti utili a ricostruire la dinamica di quanto accaduto.Ma l’ipotesi, in via di valutazione, è che sussistano i presupposti per riconoscere l’eccesso colposo in legittima difesa (reato penale punito) o la legittima difesa (non punita). Dal balcone l’anziano ha esploso altri due colpi in aria per far fuggire due presunti complici della vittima, colpi che non hanno raggiunto nessuno. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto di Milano Alberto Nobili e dal pm Antonio Pastore, che hanno disposto l’autopsia sul cadavere del giovane.
La vittima è stata trovata scalza e con i calzini infilati nelle mani: un particolare che confermerebbe l’intenzione di “perlustrare” l’abitazione senza far rumore nè lasciare impronte. Ma evidentemente qualcosa è andato storto: Francesco Sicignano ha detto di aver udito dei rumori e di essersi quindi alzato dal letto arma in pugno. Finchè ha veduto quell’ombra venire verso di lui e ha sparato.
«Pazzesco: giù le mani da chi si difende! Se si trattava di un ladro morto “sul lavoro”, non mi dispiace più di tanto: se l’è andata a cercare» ha scritto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini su Facebook .
«Dirò alla Regione – ha aggiunto – nel caso la vicenda giudiziaria vada avanti, che si accolli le spese legali per il pensionato».
E il governatore Roberto Maroni, rispondendo via Twitter, ha subito accolto la proposta. Alcuni cittadini – con la partecipazione di Fratelli d’Italia-An – hanno organizzato una fiaccolata di solidarietà per il pensionato mentre sempre dalla Regione, Patto civico replica: «L’atteggiamento della Lega e soprattutto di chi, come Maroni, riveste un incarico istituzionale di primo piano è gravemente irresponsabile. Parole che istigano al Far West non possono essere ammesse».