Aiutare ad aiutare. In un’epoca sempre più complessa non si deve dimenticare il popolo siriano – a un passo da Israele e Gaza, a fianco dell’Iraq, non lontano dall’Iran. Un territorio che sta ancora vivendo enormi difficoltà così come l’associazione “Insieme si può fare”, nata ormai una decina di anni fa, con l’obiettivo di supportare la popolazione al centro di una guerra.
La realtà monzese, fortemente voluta da Lorenzo Locati e un gruppo di volontari, in un decennio si è spesa molto e, adesso, si trova in affanno, ha bisogno di sostegno per proseguire i progetti, molti dei quali legati all’istruzione, attivati in questi anni. «Purtroppo di Siria si parla sempre meno ma anche l’attuale governo è in affanno per far ripartire l’economia – spiega Locati – e la situazione è molto tesa».
Sos da Monza per i bambini siriani nel Medio Oriente che esplode: “Insieme si può fare School”
Parla con grande conoscenza della realtà siriana, rientrato da una visita proprio nelle zone di cui l’associazione si sta prendendo cura, a partire dal campo profughi di Bab al- Hawa dove hanno costruito la “Insieme si può fare school” che permette a 600 bambini di studiare in una vera scuola, che costa circa 4mila euro al mese tra spese e stipendi per il corpo docente, una cifra importante per le risorse di una piccola associazione.
«Ora con Progetto senior è nata una bella collaborazione e, anche loro ci stanno aiutando – continua Locati – realizzando il packaging dei nostri saponi di Aleppo e vendendoli. È un piccolo aiuto che per noi è una risorsa».

AIUTI PROFUGHI SIRIA Insieme si può fare Lorenzo Locati – foto Radaelli

AIUTI PROFUGHI SIRIA Insieme si può fare Lorenzo Locati – foto Radaelli
Nel corso dell’ultima visita è stato, con la vice presidente Noura Warrak a Reyhanli, territorio in cui sono ancora ben evidenti i danni del terribile terremoto che due anni fa ha investito la regione, luogo in cui ci sono 150mila profughi siriani in Turchia, a pochi passi dal confine siriano. Proprio qui la realtà monzese gestisce grazie ad Every child in my child, altra realtà associativa, la Plaster School frequentata da più di 80 bambini alcuni anche con disabilità.
Sos da Monza per i bambini siriani nel Medio Oriente che esplode: rete di solidarietà tra associazioni
Nel tempo si è creata una rete di solidarietà tra associazioni, per proseguire anche la distribuzione di cibo nelle scuole, oltre 40 container di aiuti umanitari, oltre a diversi progetti che mirano a rendere autonomi quanti hanno perso tutto ma gestire tutto questo è costoso e ora le risorse si stanno prosciugando. Proprio per questo è alla continua ricerca di aiuti (Iban IT95E0623020401000015299145) per proseguire la sua missione, puntando soprattutto sull’istruzione come elemento di riscatto e speranza. «Non dobbiamo dimenticare le vittime di una guerra che, a distanza di dieci anni, ha provocato sofferenza e devastazione – conclude Locati – Vogliamo proseguire il nostro impegno, crediamo nell’istruzione come strumento fondamentale per dare un futuro a tutti quei bambini ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».