Soffiate per Ponzoni e Vivacqua dalle caserme di Seregno e Desio: 6 anni all’ex carabiniere

Sei anni di condanna per Sossio Moccia l’ex brigadiere dei carabinieri che quando era in servizio nelle caserma dell’Arma di Seregno e Desio, secondo l’accusa, aveva fatto rilevazioni a pagamento per l’ex assessore regionale Massimo Ponzoni e Paolo Vivacqua, l’imprenditore assassinato nel 2011.
L’ex brigadiere dei carabinieri Sossio Moccia
L’ex brigadiere dei carabinieri Sossio Moccia

Sei anni di condanna, il doppio di quanto richiesto dall’accusa (pm Walter Mapelli), per Sossio Moccia l’ex brigadiere dei carabinieri imputato di corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio e tentato favoreggiamento personale: quando era in servizio nelle caserma dell’Arma di Seregno e Desio, secondo l’accusa aveva fatto rilevazioni a pagamento a favore dell’ex assessore regionale di centrodestra Massimo Ponzoni in merito a indagini in corso su Rosario Perri, funzionario plenipotenziario del comune di Desio, e per Paolo Vivacqua, il rottamaio di Desio assassinato il 14 novembre 2011, per il quale avrebbe anche recuperato dei documenti.

Circa l’accusa di tentato favoreggiamento personale, riguarda un episodio accaduto nel 2011 quando Moccia, durante un sopralluogo nell’attività di un autodemolitore di Desio, chiese ad alcuni agenti della polizia stradale di Seregno di andare morbidi rispetto agli accertamenti perchè l’imprenditore era “un informatore” nell’inchiesta ’Infinito’.

L’ex bridadiere ha invece sempre respinto le accuse, ammettendo di aver ricevuto il denaro ma solo in prestito, in cambio di nulla, in quanto si trovava in precarie condizioni economiche. Moccia è stato tra l’altro anche testimone nella vicenda giudiziaria che vede lo stesso Ponzoni condannato in primo grado a 10 anni e mezzo per concussione, bancarotta e altro insieme ad altri quattro imputati a Monza, e attualmente in attesa della sentenza d’Appello.