Sicurezza a Monza: «Sempre più controlli contro le “zone franche”, preoccupa la droga tra i più giovani»

L’assessore alla Sicurezza del comune di Monza, Federico Arena, traccia un bilancio: tra la preoccupazione per la diffusione della droga tra i più giovani, l’operato apprezzato del Nost, l’intensificazione dei controlli perché “non possono esistere zone franche”.
Monza Federico Arena
Monza Federico Arena Fabrizio Radaelli

Il 2020 è stato un anno di grande lavoro per la Polizia Locale monzese. A dispetto della pandemia e dei mesi di lockdown, l’attività degli agenti coordinati dal comandante Pietro Curcio ha fatto segnare numeri in crescita rispetto all’anno precedente.

«I numeri sono un riflesso della volontà politica – sottolinea l’assessore alla partita Federico Arena – che, però, da sola non basta. La nostra amministrazione ha cercato sin da subito di rinnovare la Polizia Locale, dandole più dignità, più mezzi e una funzione più adeguata ai tempi».

Oltre a dotare i “ghisa” (che all’inizio di quest’anno sono aumentati di venti unità) di dispositivi di protezione, tra i quali caschi, cubotti, spray, Arena ha puntato su strumenti che consentissero al corpo di “fare un salto di qualità”.
«I nostri agenti – prosegue l’assessore – ora possono contare su una cabina di foto segnalazione che consente di raccogliere informazioni sulle persone fermate, rilevare le loro impronte digitali e collegarsi in tempo reale con la Questura. Inoltre, nella sede del comando è stata realizzata una cella di detenzione che prima non esisteva».

Venendo ai numeri del 2020, le persone identificate e controllate sono passate da 12.396 a 33.732 rispetto all’anno precedente mentre le persone arrestate o fermate sono aumentate da 7 a 10.
Ad allarmare particolarmente l’assessore e il sindaco Dario Allevi sono le cifre che si riferiscono ai sequestri di sostanze stupefacenti.

Sicurezza a Monza: «Sempre più controlli contro le “zone franche”, preoccupa la droga tra i più giovani»
Monza Nucleo Nost polizia locale

«Siamo passati da 1,428 chilogrammi del 2019 ai 4,349 dello scorso anno – spiega Arena – un aumento esponenziale di oltre il 200%. Sedici le persone denunciate per spaccio a fronte delle undici del 2019. Ciò che più mi amareggia è che può succedere che queste persone, in ottemperanza alle disposizioni nazionali vigenti, il giorno dopo l’arresto tornino libere come se nulla fosse».

Preoccupanti i dati relativi al consumo di sostanze stupefacenti tra i giovanissimi. «Purtroppo l’età in cui i ragazzi entrano in contatto con la droga si abbassa sempre di più e aumenta la diffusione delle sostanze. Già alle medie i ragazzi conoscono la marijuana mentre man mano si sale con l’età, più le droghe diventano pesanti».

L’amministrazione aveva messo in campo il progetto “Scuolesicure” supportato dal Ministero dell’Interno che con la pandemia ha subito, per forza di cose, uno stop: «Avevamo in programma nuovi incontri nelle scuole con gli agenti e con alcuni esperti e l’organizzazione di uno spettacolo teatrale dal titolo “Stupefatto”. Speriamo di poter ricominciare. Nel frattempo, abbiamo aderito a un nuovo bando del Viminale per un programma di prevenzione degli incidenti stradali causati da droga e alcol».

A contribuire alla sicurezza urbana in toto è il nucleo Nost («Nucleo Operativo Sicurezza Tattica») in cui è “arruolato” anche il cane Narco.
«Nei prossimi mesi – anticipa l’assessore – dovremo dotarci di un’altra unità cinofila. Nel frattempo posso dire che questo nucleo costituisce il nostro orgoglio e spesso collabora anche con le altre forze di Polizia che ne riconoscono il valore».

E poi: «Prevenzione e repressione sono le parole chiave da cui passa il lavoro della Polizia Locale – sottolinea Arena – E su queste due dimensioni lavoriamo per sviluppare un nuovo concetto di sicurezza urbana. Nell’ultimo anno abbiamo intensificato i controlli su tutto il territorio comunale perché a Monza non possono esistere “zone franche”: più sicurezza significa più uomini in divisa sulle strade e tolleranza zero verso ogni comportamento illegale. Il nostro impegno è investire risorse per mettere tutti gli agenti nelle condizioni di migliorare l’efficienza delle loro attività e, di conseguenza, la sicurezza dei cittadini».

Arena non nasconde, però, la sua preoccupazione per il futuro: «Certe situazioni – conclude – sono lo specchio di un fenomeno culturale, di un modo di pensare sempre più diffuso in cui non esistono regole e non si riconosce più l’autorità, sia essa un insegnante o un membro delle forze dell’ordine».