“Sembra di sabbia ogni pavimento rallenta e affatica ogni tuo movimento. Ti chiudi in te stessa riflessa allo specchio. C’è un sorriso spento ti senti in colpa, dov’è che hai sbagliato?”. Inizia così “Oltre la soglia” del cantante Mao Medici, online dall’8 luglio.
La canzone è dedicata a Valeria Bufo, la sevesina uccisa dal marito nel 2018, e a tutte le donne vittime di violenza di genere. Ritmato e coinvolgente, il brano «ha un sapore internazionale – spiega l’autore – grazie alla collaborazione della sassofonista siberiana Marina Zadora e del percussionista olandese Juan Van Emmerlot. Ma c’è anche l’Italia del bassista Matteo Luraghi».
Mentre in sottofondo la musica continua: “Hai torti subiti ma hai perdonato. Ingenua dolcezza lei mette anche in conto che sia colpa tua. Mentre ti dicono: ’dai tieni botta, non devi mollare la vita è una lotta’”.
Da guardare e ascoltare fino alla fine anche il video della canzone: la protagonista Beatrice Aprile vestita di viola balla in un teatro vuoto: «Nel video – aggiunge Mao Medici – ho portato il viola in teatro perché è una cosa che “non si fa”. Così come la violenza sulle donne e la violenza di genere».
#NO_ALLA_VIOLENZA_SULLE_DONNE
Pubblicato da Mao Medici su Martedì 7 luglio 2020
Si balla su altre note: “Dei passi, una soglia, e una porta che in fondo non sai a cosa porta. Mentre di notte tutto è amplificato ma le tue urla non hanno più fiato. In silenzio sussurri… sola…Tempo ne ho per desiderare ancora quello che vorrei per non arrendermi e desiderare ancora, quello che vorrei per non mollare”.
I figli di Valeria Bufo, Eleonora, Stefano e Alessandro, hanno conosciuto l’artista tramite la loro vicina Lisa Castagna durante l’evento organizzato l’8 luglio 2018, non a caso è stato scelto lo stesso giorno per lanciare il brano, da cui è nata l’associazione “XnoiVale”, gestita proprio dai figli di Valeria. «Già in quella occasione – racconta Stefano – Mao, essendo anche un grafico, ci aveva aiutato con il logo dell’associazione. Ed è sempre pronto a darci una mano». E poi aggiunge: «Ci aveva già fatto conoscere la canzone dedicata alla mamma un anno fa. Era la prima bozza, ma a noi era già piaciuta subito».
Intanto la canzone va avanti: “Una promessa, una fede al dito. Una persona che ha un’ombra celata. Rabbia violenta che sfocia nel viola dei lividi a pelle…mille cicatrici nascoste alla vista ma impresse all’interno dell’essere donna. Amici, parenti e chi ti sta attorno…loro non sanno”.
Questi mesi di emergenza sanitaria hanno bloccato anche i progetti di “XnoiVale”. È stato annullato un evento in programma a Uboldo, «ma che a breve riorganizzeremo» assicura Stefano, e le varie iniziative nelle scuole. Durante queste settimane però l’attenzione sul tema non è mai calata. Il progetto Eco, lo sportello telematico per aiutare le donne vittime di violenza domestica, supportato dagli psicologi dell’associazione Adagio e ideato insieme a “XnoiVale”, ha portato aiuto a 30 donne ed è riuscito a raccogliere fondi per poter continuare il suo lavoro.
E poi la canzone finisce: “Purtroppo il silenzio è il tuo peggior nemico tacendo e annaspando, lo sai, fai il suo gioco se non ti racconti, è brutto da dire, ma sarai morta…meglio diretto che odiosa omertà, meglio la vita che la siccità. Esplodi un sorriso…ridi…”.