Seveso non è abituata a consigli comunali così. Questo è certo.L’ultimo ha avuto un finale che non ti aspetti: se alle 20.30, ora di inizio, i sevesini ad assistere al consiglio non erano più di cinque, un’ora e mezza dopo la sala contava molte, ma molte più persone. A incidere sul numero è stato il comitato genitori della scuola primaria “Enrico Toti” di Baruccana che in massa è entrata in aula e ha sfoggiato cartelli improvvisati al momento («Non era pianificato. Abbiamo deciso all’ultimo, dopo una nostra riunione», faranno sapere poi i genitori) con scritto “Toti”. I genitori hanno atteso in silenzio che il consiglio finisse gli ordini del giorno in programma prima di chiedere a gran voce al sindaco e amministrazione che vangano presi dei provvedimenti sulla scuola.
Il problema è quello di sempre: «I bambini sono in sovrannumero. Non c’è più posto a scuola – fa sapere Sebastiana Alonzo, presidente del comitato genitori – Per il nuovo anno scolastico i bambini delle quinte dovranno spostarsi in altri spazi, decentrali dalla sede principale di Baruccana». Tante le soluzioni ipotetiche, poche le certezze: «Si parla di ristrutturare una ex scuola oppure di ampliare già quella esistente – continua Alonzo –. Soluzioni che richiedono però del tempo. E noi abbiamo bisogno che il Comune prenda una decisione ora, seppur temporanea, per settembre. Chiederemo al sindaco un incontro ufficiale».
Sintomo che la pazienza sta per finire: «Siamo pronti a collaborare per non avere una scuola da terremotati. Una soluzione che risponda al numero sempre più in crescita degli alunni, ma che sia anche una soluzione a lungo termine», chiedono i genitori a suon di applausi. Ai quali il sindaco Luca Allievi risponde così: «Ci stiamo muovendo. Ho recepito la vostra richiesta».
I commenti dei genitori a fine consiglio comunale sono tanti. «Ormai la scuola, per recuperare spazio ha sacrificato tutti i laboratori. L’ultimo quello di informatica. Eppure noi abbiamo iscritto i nostri figli a questa scuola proprio perché offriva un progetto formativo che includesse anche attività creative e di laboratorio», precisa una mamma. A cui fa eco subito un’altra: «Il punto su cui dobbiamo insistere è quello della sicurezza. Ora ci sono più classi e quindi più bambini».
Negli ultimi mesi sono state tante le soluzioni prese in considerazioni per tamponare l’imminente urgenza: si è parlato di spostare i bambini negli spazi dell’oratorio di Baruccana (ipotesi che non convince i genitori per la poca sorveglianza e sicurezza), trasformare la palestra in nuove aule e utilizzare (magari) il vicino Pala Famila per le ore di educazione fisica oppure costruire in tutta velocità dei prefabbricati.
«A breve verranno convocati i genitori – rassicura l’assessore ai Lavori pubblici Natale Alampi – Noi dobbiamo rispondere anche a enti pubblici superiori al Comune. Pertanto, la burocrazia richiede tempi più lunghi. Le riposte arriveranno».