Seregno, Trezzi e Tiziano Mariani chiedono le dimissioni del sindaco Rossi per la vicenda Aeb-A2A

La costituzione in giudizio del Comune nel procedimento che coinvolge il primo cittadino continua a fare rumore. In difesa di Rossi, si è espresso il Partito democratico
Il consiglio comunale di Seregno al lavoro

La decisione della giunta comunale di Seregno di costituirsi come parte civile nel procedimento inerente l’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A, che è stato avviato dalla procura della Repubblica di Monza e vede coinvolti, tra gli altri, il sindaco Alberto Rossi e l’assessore Giuseppe Borgonovo, accusati di turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente, per la mancata promozione di una gara ad evidenza pubblica per la scelta del socio privato di Aeb, continua a far discutere il mondo politico locale. L’udienza preliminare, che deciderà il rinvio a giudizio o meno, è fissata per il 5 aprile.

Aeb-A2A: la Lega va all’attacco con Trezzi

Edoardo Trezzi

Dopo il suo capogruppo consiliare Giacinto Mariani, sul fronte della Lega anche il segretario locale Edoardo Trezzi è andato all’attacco: «La costituzione in giudizio è un atto dovuto, anche se l’atto stesso avrebbe dovuto essere adottato fin da quando è stato coinvolto il sindaco e non solo all’ultimo, per salvarsi la faccia. È tuttavia qualcosa di mai visto che un Comune si costituisca contro il proprio sindaco, di fatto sfiduciandolo. Come Lega, il nostro parere è che, a questo punto, sarebbe opportuno da parte di Rossi un passo indietro: la città non merita un primo cittadino a metà, che sparisce quando si discute di un tema così importante». Trezzi ha quindi rincarato la dose: «L’amministrazione ha bypassato il dibattito sulla costituzione che avevamo richiesto in consiglio, approvando la delibera. Sarebbe stato preferibile un coinvolgimento dei consiglieri, come nella legislatura precedente sono stati coinvolti, o obbligati per quanto riguarda la maggioranza, per la votazione della delibera contestata. Ora credo che il consiglio debba almeno decidere a quale avvocato affidarsi e che i Comuni soci si dovrebbero costituire in giudizio, seguendo l’esempio del Comune capofila».

Aeb-A2A: Tiziano Mariani critico con il sindaco Rossi

Tiziano Mariani

Molto critico anche Tiziano Mariani, già capogruppo consiliare di Noi per Seregno, che ha combattuto l’operazione tra Aeb ed A2A in sede di giustizia amministrativa: «Leggo stupito le dichiarazioni del sindaco Alberto Rossi, in merito alla costituzione di parte civile nel processo. Forse il nostro primo cittadino non si rende conto, o non sa, che l’indagato è lui, come afferma la procura della Repubblica. È accusato di diversi reati penali e soprattutto di aver procurato, come afferma la procura, un danno di oltre 60 milioni di euro. Di fronte a questa situazione, afferma ingenuamente di condividere pienamente che il Comune ed i suoi cittadini agiscano contro di lui, costituendosi parte civile. Il mondo è cambiato o forse non esiste più la Repubblica del diritto e mi trovo in una realtà sudamericana. Con la costituzione di parte civile da parte del Comune in un processo che lo vede a giudizio, sarebbero state opportune le contestuali dimissioni da sindaco. La vicenda appare grottesca. Non possiamo che augurarci che l’azione giudiziaria giunga a far chiarezza definitivamente su illegittimità palesi e comportamenti censurabili sotto il profilo morale e politico».

Aeb-A2A: il Partito democratico difende Rossi e Borgonovo

Luca Lissoni

Inevitabilmente differente è l’opinione che si registra nel merito in seno alla maggioranza di centrosinistra. «Crediamo con molta serenità che la decisione della giunta di costituirsi come parte civile nella procedura in corso sia coerente con l’operato fin dalle battute iniziali della nostra amministrazione» ha spiegato Luca Lissoni, segretario locale del Partito democratico, da subito uno degli uomini più vicini al sindaco Alberto Rossi e tra i più convinti sostenitori della bontà dell’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A. «Parlo di un operato -prosegue Lissoni- che ha sempre avuto come primo obiettivo quello di fare gli interessi della comunità. Noi condividiamo pertanto la scelta, che è la scelta di chi non ha nulla da nascondere e vuole appunto continuare a fare gli interessi della comunità». Ed ancora: «Siamo certi dell’innocenza sia del sindaco Alberto Rossi che dell’assessore Giuseppe Borgonovo e del fatto che entrambi abbiano sempre agito ed agiscano con l’obiettivo dell’interesse della città di Seregno. Non possiamo sapere come andranno le cose il 5 aprile, ma abbiamo la sicurezza che sapranno dimostrare la propria innocenza, che sia nell’udienza preliminare o eventualmente nelle sedi previste successivamente dalla legge».