È durata otto giorni la lontananza da casa della ragazzina residente in via Garibaldi, 13 anni da compiere tra qualche settimana, la cui vicenda era diventata di dominio pubblico la scorsa settimana, dopo che le amiche della mamma, una donna di 41 anni nata in Francia ed arrivata con la figlia in città un biennio fa, avevano lanciato l’allarme sul social network Facebook e chiesto a tutti di contribuire al ritrovamento.
In coda ad un’angoscia cominciata il precedente 31 agosto, quando era uscita dalla sua abitazione a quanto pare dopo un diverbio come tanti proprio con la madre, la giovane è ricomparsa dal nulla lunedì pomeriggio, quando alle 17 circa è stata notata davanti all’ingresso del subcomissariato della Polizia stradale di San Donato Milanese, dove, forse perché ormai stremata, stava pensando di rivolgersi per domandare aiuto.
Decisiva nel frangente è stata la figura di un agente, che ha notato l’andirivieni dell’adolescente da una finestra e le è andato incontro, chiedendo se avesse la necessità di qualcosa. A questo punto, l’interessata si è confidata ed ha raccontato la sua storia. Immediate sono scattate le verifiche di prassi, che hanno coinvolto in prima persona il comandante del distaccamento seregnese Gabriele Fersini, che infine ha avuto l’onere di avvisare i familiari della felice conclusione del dramma che stavano vivendo.
Stando a quanto ha raccontato lei stessa, la studentessa se l’è cavata da sola nei giorni di lontananza da casa, nei quali ha vagato nell’hinterland di Milano muovendosi con i mezzi pubblici ed ha dormito la notte nei parchi. Le circostanze della vicenda sono ora al vaglio dei Carabinieri, che hanno ricevuto l’iniziale denuncia della madre e che pertanto continueranno ad occuparsi delle indagini. In particolare, due sono gli aspetti sotto la lente d’ingrandimento e pertanto oggetto di verifica: le motivazioni che hanno portato la ragazzina alla fuga e la reale mancanza di un aiuto da parte di un adulto nella settimana trascorsa nella periferia milanese. Nel frattempo, la giovane è stata affidata ad un istituto.
Dell’accaduto si è interessata anche «Chi l’ha visto?», la storica trasmissione in onda ogni mercoledì su Rai 3, che è diventata un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie delle persone scomparse. Sabato scorso, in serata, in città è sbarcato l’inviato Ercole Rocchetti, che coadiuvato da una troupe si è recato in via Garibaldi, registrando alcune interviste nei paraggi dell’abitazione. Il giorno successivo, in mattinata il giornalista ha cercato un contatto con la madre, che però, fedele alla linea di riservatezza che l’ha contraddistinta fin da subito, ha preferito evitare di incontrarlo. Nello specifico, Rocchetti aveva l’intenzione di capire la reale consistenza dell’ipotesi che la vicenda della seregnese potesse avere un aggancio con quella di una giovane di 17 anni sparita a Rovellasca. Quanto è maturato lunedì ha poi fatto cadere del tutto l’opzione che le due potesse essere fuggite insieme o, peggio, essere state entrambe vittime di un bruto.