Un carabiniere è stato arrestato dai suoi colleghi. L’operazione ha visto altre due persone (tra cui una donna) messe in stato di fermo. Si tratterebbe – ma i capi d’accusa non sono al momento confermati in toto – di una retata nell’ambito della lotta allo sfruttamento della prostituzione. Quel che è certo è la clamorosa circostanza del militare, sottoposto alla misura cautelare dai colleghi.
All’origine la retata della compagnia di Seregno contro la prostituzione: tre le persone arrestate tra le quali un carabiniere in servizio presso un’altra compagnia. Dall’Arma sono filtrate pochissime notizie sul clamoroso arresto. La Procura avrebbe deciso di non diramare particolari sull’operazione.
Il reato sarebbe quello di sfruttamento della prostituzione. Il militare è stato colpito qualche giorno fa da un’ordinanza di custodia cautelare. Con lui sarebbero state arrestate altre due persone, tra le quali una donna. Secondo indiscrezioni avrebbe coltivato una relazione sentimentale con una lucciola e l’avrebbe fatta prostituire sulle strade di Lentate sul Seveso e Cermenate. Non ci sono particolari invece sul ruolo rivestito dalla terza persona arrestata.
Il militare, dopo essere stato per lungo tempo in servizio in una caserma del Comasco, da qualche mese era stato trasferito altrove. E proprio nella nuova destinazione è stato sottoposto a indagini da parte dei “colleghi” per la sua sospetta condotta illecita fino all’epilogo dei giorni scorsi.
Dalla caserma di piazza Prealpi non trapelano altre informazioni in merito alla vicenda. Nei prossimi giorni, dopo una valutazione da parte del comando generale dell’Arma di Roma potrebbe essere sospeso dal servizio.
Non è il primo caso di un militare coinvolto in casi di cronaca: proprio giovedì è iniziato a Monza il dibattimento a carico di Sossio Moccia, brigadiere oggi fuori servizio che avrebbe fornito informazioni all’ex assessore regionale Massimo Ponzoni su un’indagine che lo riguardava.
(articolo modificato lunedì 21 settembre 2015)