Seregno, problema stadio Ferruccio: i lavori alle torri faro non sono stati pagati

Si tratta dell'ultima eredità della gestione romana del 1913 Seregno, emersa alla vigilia del perfezionamento della procedura di decadenza della concessione in uso dell'impianto alla società
Le maestranze al lavoro nel 2021, per l’intervento su una delle torri faro dello stadio Ferruccio

Lo stadio Ferruccio di Seregno rimarrà al buio, senza un impianto di illuminazione funzionante? Probabilmente no, ma la disastrosa gestione romana del 1913 Seregno, che sta costringendo gli appassionati a vivere una stagione senza una squadra che rappresenti la città nei campionati Seniores federali di calcio, ha lasciato come sua ultima eredità il mancato pagamento dei lavori di riqualificazione delle torri faro, effettuati nel 2021 da un’azienda del gruppo Eni, a fronte di una spesa preventivata di mezzo milione di euro, spalmata su un decennio. La novità è emersa alla vigilia del perfezionamento della proceduta di decadenza della concessione in uso al sodalizio di proprietà di Fabio Iurato dell’impianto di piazzale Olimpico, prevista domenica 28 gennaio. L’intervento in oggetto era stato voluto all’indomani della promozione in serie C dall’allora presidente Davide Erba, nell’ambito degli adeguamenti dello stadio ai parametri richiesti dalla Lega Pro, per cui il 1913 Seregno ed il Comune di Seregno avevano sottoscritto un accordo, che indicava in 400mila euro l’investimento complessivo, da suddividere a metà tra le parti. In questo accordo, l’esborso per le torri faro era stato inizialmente quantificato in 200mila euro: l’azienda del gruppo Eni, sulla scorta di un impegno molto più oneroso, aveva comunque garantito anche la realizzazione dell’impianto di videosorveglianza ed una manutenzione decennale.

Stadio Ferruccio: l’ultima eredità della gestione romana del 1913 Seregno

Si tratta dell'ultima eredità della gestione romana del 1913 Seregno, emersa alla vigilia del perfezionamento della procedura di decadenza della concessione in uso alla società dell'impianto
Un’altra immagine dei lavori

Da quel che è filtrato, il successivo passaggio di testimone al vertice del 1913 Seregno tra Davide Erba e la Big One Energy, cui poi è subentrata la Boheme Italia Energy, ha prodotto come risultato che i versamenti a copertura delle rate programmate siano rimasti lettera morta. Già prima di Natale, un contatto tra il sindaco Alberto Rossi e la società del gruppo Eni aveva consentito di evitare l’interruzione del servizio di illuminazione all’interno dello stadio, che avrebbe penalizzato le altre realtà sportive utenti. Un nuovo confronto, in cui il primo cittadino cercherà di capire la reale dimensione del debito, è in agenda ora la prossima settimana. Occorrerà quindi decidere come muoversi: è da escludere che il Comune di Seregno possa subentrare direttamente nei pagamenti al 1913 Seregno, come è da escludere che l’esposizione possa rientrare come carico nel bando per la gestione di stadio Ferruccio e Seregnello, che l’ente comunale pubblicherà a breve. È più probabile che, in un secondo momento, l’amministrazione possa sedersi al tavolo con il gestore, per verificare la sua disponibilità a dare una mano, in cambio magari di un allungamento del periodo della concessione delle strutture. Ma intanto il problema c’è