Seregno, posata in via Cavour la pietra d’inciampo a ricordo di Luigi Battista Somaschini

La novità è stata il perno delle celebrazioni della ricorrenza della giornata della Memoria, che hanno previsto anche la presentazione di un libro ed uno spettacolo teatrale
La pietra d’inciampo che ricorda Luigi Battista Somaschini in via Cavour

La città di Seregno ha celebrato sabato 27 gennaio la giornata della Memoria delle vittime dell’Olocausto con la posa della sua nona pietra d’inciampo, dopo le cinque dedicate ai componenti della famiglia Gani alla Ca’ Bianca di via Trabattoni e quelle che invece ricordano Ferdinando Silva in piazza Caprera, Giovanni Re in piazza Libertà e Luigi Camisasca in piazza Liberazione. L’installazione stavolta riporta il nome ed il cognome di Luigi Battista Somaschini, deceduto in Germania nel 1944, all’età di soli 22 anni.

Giornata della Memoria: l’introduzione alla Ca’ Bianca

Il corteo dalla Ca’ Bianca alla piazza Libertà

Il programma del pomeriggio ha preso le mosse dalla Ca’ Bianca di via Trabattoni, per un omaggio alle pietre d’inciampo che fanno memoria della famiglia Gani, che lì fu catturata a causa di una delazione. Il momento è stato accompagnato dagli attori di Cartanima Teatro. I presenti hanno quindi raggiunto in corteo la piazza Libertà, dove è stata omaggiata la pietra dedicata a Giovanni Re. Qui il sindaco Alberto Rossi ha richiamato l’attualità, evidenziando che «qualche amministrazione ha scelto di celebrare la giornata della Memoria in misura ridotta, per il conflitto israelo-palestinese. Invece, dobbiamo comprendere che oggi parliamo della Shoah, senza vivere le situazioni da tifosi. Il bene ed il male sono nel cuore di ciascuno di noi. Dobbiamo ricordare con più forza, senza mai dare nulla per scontato». Subito dopo, Francesco Mandarano, storico locale, in rappresentanza del comitato brianzolo delle pietre d’inciampo, prima di tratteggiare un ritratto di Luigi Battista Somaschini, ha aggiunto che l’elenco di persone da ricordare, consegnato all’assessore alla cultura Federica Perelli nel 2019, è ormai quasi esaurito: «Manca solo Gaetano Silva, che abitava in via Cavour 43». Proprio la via Cavour è stata la meta conclusiva della celebrazione, con la posa della pietra d’inciampo per Luigi Battista Somaschini all’angolo con il vicolo Rose.

Giornata della Memoria: chi era Luigi Battista Somaschini

Uno scorcio dei presenti in piazza Libertà

Luigi Battista Somaschini era nato a Seregno il 9 aprile 1922 e di professione era fattorino. Abitava in via Sole 3 e fu chiamato alle armi nel 1942. Il 5 luglio dello stesso anno era sul fronte russo con l’Armir. Sopravvissuto alla ritirata, rientrò in Italia il 5 maggio 1943 e fu ospitato, viste le gravi condizioni di salute, nel cosiddetto campo contumaciale di Gorizia. Il 22 maggio tornò nella caserma di Acqui, dove aveva sede il suo reparto, il secondo gruppo di artiglieria, ed ottenne una licenza premio di ventidue giorni il 10 luglio 1943. Rientrato in caserma in agosto, venne catturato il 9 settembre, quando i soldati della Wermacht circondarono l’edificio ed i militari italiani rifiutarono di arrendersi. Fallite le trattative tra i due comandanti, i tedeschi spararono con i mortai contro il portone e costrinsero gli italiani alla resa. Nei giorni successivi, i prigionieri vennero deportati in Germania. Somaschini fu internato in uno stalag nei pressi di Norimberga, dove si spense per cause imprecisate il 29 agosto 1944, come fu comunicato in seguito al sindaco di Seregno il 20 settembre 1946. La salma di Somaschini non è mai stata trasferita in Italia: le sue spoglie riposano nel cimitero militare italiano d’onore di Francoforte sul Meno.

Giornata della Memoria: le iniziative collaterali

La presentazione del libro di Daniela Padoan

Da segnalare sono altri due eventi. Sempre sabato 27 gennaio, per iniziativa del locale comitato antifascista, la sala Gandini ha ospitato la presentazione del volume “Come una rana d’inverno” di Daniela Padoan, una conversazione con tre donne sopravvissute ad Auschwitz, tra cui Liliana Segre. Venerdì 26 gennaio e sabato 27 gennaio, infine, ne “L’Auditorium” di piazza Risorgimento, Cartanima Teatro ha proposto lo spettacolo “Questo è stato: una storia italiana”, che sotto la supervisione di Alberto Genovese ed Andrea Di Cianni ha ripercorso le vicende dell’Olocausto.