La superficialità o la troppa leggerezza nello svolgere il servizio di un portalettere, ha messo nei guai, Paolo Moretti, 57 anni di Verano, che si trova a dover restituire all’Inps, la somma di 29 mila euro, che è l’ammontare della pensione di accompagnamento, percepita fino al mese di ottobre scorso, secondo l’Inps impropriamente, in quanto gli era stata revocata dal febbraio 2013. Ma l’Inps non si era mai accorta finora. Il Moretti apprendeva la notizia della sospensione da una lettera raccomandata dell’Inps recapitata il 4 novembre. A questa tegola in casa Moretti, nei giorni scorsi, se ne aggiungeva una seconda. Mentre si trovava fuori casa con la moglie, per un’ora, il pomeriggio di martedì 14, rientrando ha trovato la sua abitazione messa a soqquadro dai ladri che gli hanno rubato di tutto, dai pochi soldi rimasti della pensione a qualche monile della moglie.
Il Moretti è in pensione dal 1994- prima aveva lavorato come falegname in una ditta artigiana di Camnago di Lentate- in quanto riconosciuto invalido con totale inabilità lavorativa al 100 per cento, a seguito di esiti di trapianto di cuore, polmoni, rene in sindrome di Eisenmenger, diabete mellito metasteroideo, con l’amputazione del pollice del piede destro e arti inferiori al IV stadio. Il problema di Moretti esplodeva quando nel giugno scorso si recava all’Asst per chiede un ausilio e il medico di turno gli comunicava che l’ausilio non gli spettava perché non titolare di indennità di accompagnamento. A quel punto si recava allo sportello Inps di Seregno per chiedere spiegazioni e solo negli ultimi giorni riceva la notifica della raccomandata che gli revocava l’indennità di accompagnamento a far data dal febbraio 2013 con un indebito da versare all’Inps di 29 mila euro.
Il Moretti, disperato e incredulo, per venire a capo di questa triste situazione, ha dato mandato all’avvocato Elisa Grosso di Seregno. E così si viene a scoprire che l’Inps nel 2012 aveva richiamato il Moretti per la biennale visita di controllo, ma lo stesso non aveva mai ricevuto la convocazione. A Moretti nel 2008 a seguito di visita medica veniva riconosciuta l’indennità di accompagnamento, riconfermata anche dopo la visita di controllo del 2010. L’Inps, il 15 marzo 2013, agli atti, (significa che la commissione ha giudicato in base agli incartamenti medici in suo possesso in quanto Moretti in quel periodo era ricoverato a Pavia), riconfermava il Moretti, invalido con totale e permanente invalidità lavorativa al 100 per cento, ma gli toglieva l’indennità di accompagnamento.
Nel 2013 l’Inps con lettera raccomandata comunicava al Moretti la decadenza dell’accompagnamento, lettera che però non gli veniva mai recapitato in quanto il postino con troppa sufficienza, pur essendo l’indirizzo giusto, la ritornava all’ente scrivendo “irreperibile”. L’Inps nonostante ciò ha continuato ad erogare l’indennità di accompagnamento e solo ora si è accorta dell’errore, e chiede la restituzione delle somme. Il contenzioso fra Inps e Moretti è aperto. Sarà interessante conoscere come andrà a finire.