Seregno, la comunità ucraina festeggia il Natale ortodosso

Sul sagrato della basilica San Giuseppe, a mezzogiorno del 9 gennaio, si è presentata per esprimere la gioia della festa della ricorrenza del Natale ortodosso, che cadeva il 7 gennaio, interpretando brani musicali della loro tradizione natalizia.
Una piccola rappresentanza della comunità ucraina presente in Seregno festeggia il Natale ortodosso (foto Volonterio)
Una piccola rappresentanza della comunità ucraina presente in Seregno festeggia il Natale ortodosso (foto Volonterio)

Una piccola rappresentanza della comunità ucraina presente in Seregno, con conta 500 unità di cui 350 donne, questa mattina sul sagrato della basilica San Giuseppe, a mezzogiorno, si è presentata ai seregnesi per esprimere la gioia della festa della ricorrenza del Natale ortodosso che cadeva il 7 gennaio. Il piccolo gruppo ha interpretato una serie di brani musicali della tradizione natalizia ucraina, che al termine ha ricevuto gli applausi della folla di seregnesi che si era radunata per assistere all’esibizione.

Il gruppetto formato da adulti e bimbi, per quanto possibile in costume, era guidato da Oksana Kolotynska che da anni ha creato una scuola per i bambini di genitori ucraini nati in Italia, per far loro apprendere la lingua madre. “ Contrariamente a quanto avveniva fino a due anni fa ci siamo presentati con un numero ristretto sia di bimbi che di adulti- ha detto Kolotynska- nel rispetto delle norme sanitarie presenti in Italia e per evitare contagi tra i bambini che da lunedì dovranno tornare a scuola.

Speriamo di ritornare ad esibirci in gran numero alla ricorrenza della Pasqua e del prossimo Natale come abbiamo fatto nel passato”. Il Natale ortodosso che non coincide con il 25 dicembre come per noi cristiani cattolici. I motivi non sono conseguenti allo scisma direttamente, ma la variazione è dovuta a una diversa calendarizzazione. Nel 1582 papa Gregoria XIII aveva deciso di modificare il vecchio calendario introdotto da Giulio Cesare, chiamato in suo onore giuliano. Per questo motivo i giorni tra il 5 ed il 14 ottobre 1582 venivano cancellati e quindi il 25 dicembre ucraino è diventato il 7 gennaio.

Alcuni ortodossi, però, hanno preferito adattarsi al cambiamento. In Grecia, ad esempio, il Natale coincide con quello cattolico. Il Natale ortodosso vien preceduto da un lungo periodo di digiuno e preghiera che dura addirittura quaranta giorni. Il digiuno non è totale, si può mangiare il pesce il mercoledì ed il venerdì. A differenza della chiesa cattolica, nei paesi ortodossi non esiste il presepe come rappresentazione della nascita di Cristo. Anche per gli ortodossi la messa solenne è quella di mezzanotte. Al termine della preghiera i fedeli intonano l’inno di Natale ed al centro della chiesa viene portata l’icona che rappresenta la festività: una candela accesa che simboleggia la Stella Cometa.