“Inclusività, disagio, ritiro sociale. Scuola, università e territorio”: è stato il tema della conferenza che si è svolta in sala Gandini a Seregno, martedì 21 marzo, promossa dal liceo Parini di Seregno con il patrocinio dell’amministrazione comunale. L’evento è stato organizzato nell’ambito del progetto Erasmus che vede in campo due dei tre indirizzi presenti al Parini, il linguistico e le scienze umane, insieme ai partner europei di Francia, Austria e Finlandia.
Seregno: che cos’è il modello Parini
In questi giorni nove docenti provenienti dal Centre Soins et Etudes di Sablé sur Sarthe (Valle della Loira), e dalle scuole in ospedale di Linz (Austria) e Oulo (Finlandia) sono in visita in Italia per un’immersione totale nel sistema didattico italiano.
A interessare i docenti stranieri è il modello di scuola del Parini che tra i primi in Italia ha introdotto uno spazio educativo per accogliere in un liceo tradizionale anche studenti con bisogni speciali e disabilità nell’ottica dell’inclusione.
Seregno: il modello Parini, come funziona all’estero
Durante la mattinata che ha visto la partecipazione di diverse classi del triennio del Parini, i docenti stranieri hanno illustrato le peculiarità delle loro scuole che nascono come risposta al sempre maggior numero di pazienti psichiatrici tra gli adolescenti.
In Francia, Austria e Finlandia nei casi di autismo, disturbi alimentari, ansia, tentati suicidi, i giovani vengono ricoverati in ospedali psichiatrici, ma hanno la possibilità di seguire la scuola secondo modalità e orari studiati per loro.
Seregno: il modello Parini, il sistema italiano e il dibattito con gli studenti
Del sistema italiano hanno, invece, parlato i relatori intervenuti alla mattinata tra cui gli psicologi Eleonora Sangiovanni dell’associazione Minotauro di Milano e Filippo Rapisarda della Cooperativa Sociosfera di Seregno.
Al termine dell’incontro è seguito un ampio dibattito con gli studenti che hanno posto domande in lingua inglese, ma anche tedesco e francese ai relatori.
All’interno del liceo Parini sono finora cinque gli insegnanti coinvolti nel progetto che hanno fatto visita alle scuole di Sablé e di Linz. Il prossimo appuntamento, è fissato per il mese di ottobre in Finlandia. Al termine del progetto sarà prodotto un volume che raccoglierà le buone pratiche per l’accoglienza di studenti in situazioni di disagio.