Seregno, il giardino di via delle Grigne intitolato a Paolo Giorgetti, vittima della ‘ndrangheta

Il giovane medese, classe 1962, fu ucciso nel 1978 da una banda che stava cercando di rapirlo. Commosse la madre Augusta e la sorella Roberta, presenti alla cerimonia
L’intervento di Roberta Giorgetti, sorella di Paolo

In occasione della giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, l’amministrazione comunale di Seregno ha intitolato ufficialmente giovedì 21 marzo il giardino pubblico di via delle Grigne, nella zona settentrionale del territorio, al medese Paolo Giorgetti, il cui assassinio per mano della ’ndrangheta sconvolse nel 1978 l’intera Brianza. Figlio di Carlo Giorgetti, noto imprenditore del mobile, il giovane, 16 anni appena, fu catturato il 9 novembre, mentre si stava recando al liceo Marie Curie di Meda, dove frequentava la classe terza dello scientifico. Gli fu fatale una dose eccessiva di cloroformio, utilizzata dai rapitori per stordirlo, probabilmente a seguito della sua reazione, più vigorosa del previsto. Il suo cadavere fu poi rinvenuto il giorno dopo a Cesate, in una vettura bruciata.

Intitolazione: l’impegno solidaristico dei genitori Augusta e Carlo

Il momento di scopertura della targa

La mattinata è stata coordinata da Susanna Ronchi, presidente della commissione consiliare legalità, ed ha registrato la presenza degli studenti delle scuole locali e dello stesso liceo Curie, guidati questi ultimi da Wilma De Pieri, compagna di classe di Giorgetti ed oggi dirigente dell’istituto. «In un immobile in questa via -ha spiegato il sindaco Alberto Rossisono stati confiscati undici beni, che ora sono nella disponibilità del Comune di Seregno. L’intitolazione prosegue questo percorso». Rossi ha poi ricordato l’impegno solidaristico di Augusta e Carlo Giorgetti, i genitori di Paolo, del quale attraverso il Gruppo solidarietà Africa di Seregno ha beneficiato l’ospedale di Tanguieta, nel Benin, il cui settore pediatrico è dedicato proprio al loro figlio.

Intitolazione: gli interventi di Losa, De Pieri e della sorella Roberta

Wilma De Pieri, compagna di Giorgetti e dirigente del Marie Curie, al microfono

«Quando i vostri nonni vi dicono che ai loro tempi tutto andava bene -ha quindi spiegato Luigi Losa, già direttore del nostro giornale, che come cronista seguì il dramma costato la vita a Giorgetti-, non vi dicono il vero. Dal 1974 al 1985 in Brianza vi furono diciannove sequestri, tre dei quali con esito mortale. L’omicidio di Paolo provocò un’ondata di indignazione, tanto che ai suoi funerali parteciparono 10mila persone. Lo Stato poi seppe reagire e nel 1985 fu inaugurata la nuova caserma dei carabinieri di Seregno, la cui costruzione fu finanziata dagli industriali della zona». Wilma De Pieri ha sottolineato che «il dolore di quel giorno ha cambiato le vite di noi compagni di classe, che dopo hanno avuto un senso diverso. Ogni anno, attorno al 9 novembre, ci ritroviamo in memoria di Paolo». Dopo la scopertura della targa che ufficializza l’intitolazione, che riporta sul retro l’articolo con cui Losa raccontò l’accaduto su “Il Cittadino” di sabato 18 novembre 1978, ed un nutrito novero di interventi con tema la legalità degli studenti, con alla testa la sindaca dei ragazzi Christel Elouti, l’onere della conclusione è toccato a Roberta Giorgetti, sorella di Paolo, che era accompagnata dalla madre Augusta: «Vogliamo che i ragazzi delle scuole conoscano Paolo e gli siano amici. Il male esiste ed è tra noi, ma va combattuto. Esiste anche il bene e questo parco ci ricorda il bene che ciascuno può fare».