Seregno, il comprensivo Moro ricorda Falcone con la piantumazione di un ulivo

Il battesimo ha coinciso con la giornata della legalità, che ogni anno, in coincidenza con l'anniversario della strage di Capaci, celebra le vittime della criminalità organizzata mafiosa
Il dirigente Digitalino, il corpo docente e le autorità davanti all’ulivo che ricorda Falcone

«Questi uomini siamo noi. Me lo promettete?». È la domanda, alla quale è stato risposto con un sì fragoroso, che Francesco Digitalino, dirigente scolastico del comprensivo Moro di viale Tiziano a Seregno, ha rivolto giovedì 23 maggio ai propri giovani studenti, subito dopo la scopertura della targa prevista accanto all’ulivo piantumato nel cortile della scuola secondaria di primo grado Manzoni, momento che ha costituito l’apice della programmazione proposta per la giornata della legalità, che nella data in cui ricorre l’anniversario della strage di Capaci, voluta da Cosa Nostra e costata la vita il 23 maggio 1992 al giudice Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo, che era anche sua collega, ed agli uomini della loro scorta, commemora tutte le vittime della criminalità organizzata di stampo mafioso, che secondo una stima di Libera sono ormai 1.081. La già citata targa accanto al nuovo albero Falcone costituisce un invito a non abbassare la guardia e recita: “Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.

Giornata della legalità: referenti le insegnanti Spinazzola, Ronchi e Provenzano

Un momento della mattinata in palestra

La mattinata, che è stata ospitata per la gran parte dalla palestra della Manzoni ed ha avuto come referenti le insegnanti Angelica Spinazzola, Susanna Ronchi e Rita Provenzano, è stata introdotta da una testimonianza di Arianna Mazzotti, nipote di Cristina Mazzotti, suo malgrado spentasi per mano della ’ndrangheta nel 1975. Una vicenda, questa, che sconvolse l’intera opinione pubblica, con la giovane, classe 1957, che fu rapita allo scopo di un’estorsione, mentre rientrava nella villa di famiglia ad Eupilio, dopo aver festeggiato la sua promozione in terza liceo, prima di perdere la vita, a causa delle condizioni limite che fu costretta a sopportare durante la prigionia. Della sua morte sono stati accusati Giuseppe Morabito, considerato una figura di spicco della ’ndrangheta, nonché Demetrio Latella, Giuseppe Calabrò ed Antonio Talia, che andranno a processo davanti alla corte d’appello di Como nel prossimo mese di settembre.

Giornata della legalità: previsto anche un corteo nel quartiere

Parte degli studenti nella palestra

Per parte sua, il sindaco Alberto Rossi, intervenuto insieme a parte della sua giunta, al comandante della compagnia dei carabinieri di Seregno Corrado Quarta ed al comandante della polizia locale Umberto Trope, ha sottolineato come «l’ulivo piantato dice dell’impegno della scuola e della comunità a prendersi cura di ciò che avete attorno. La cura è la risposta più grande alla criminalità organizzata». Il dirigente Digitalino, con lo stesso primo cittadino, ha dato poi gli ultimi ritocchi alla piantumazione dell’albero, prima di un corteo della legalità, che ha visto protagonisti per le strade del circondario studenti e personale scolastico, attraverso viale Tiziano, via Cadore, via Foppa, via Cimabue, via Canaletto, via Wagner e di nuovo viale Tiziano. La particolarità è stata costituita dall’entusiasmo dei partecipanti, nonostante la pioggia. «È stata una mattinata intensa e bellissima» ha commentato in palestra Digitalino.