Una temperatura rigida, con appena 9 gradi, ha accolto domenica 30 giugno in Valmalenco soci e simpatizzanti della sezione di Seregno del Cai, che non hanno voluto mancare al tradizionale appuntamento con la giornata di apertura della stagione estiva del rifugio Longoni, che dal 1938 tramanda in territorio di Chiesa la memoria di Elia ed Antonio Longoni, militari caduti eroicamente durante la prima guerra mondiale, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. «Ringraziamo la famiglia Pedrotti per la splendida accoglienza» ha commentato, con riferimento ai gestori del piccolo edificio, Sara Patella, da pochi mesi presidente del Cai seregnese, prima donna a ricoprire questo incarico in una storia ultracentenaria, dopo aver raccolto il testimone dal suo predecessore Giorgio Leoni. «Personalmente -ha continuato la presidente-, sono salita sabato 29 giugno ed ho pernottato sul posto. Il rifugio era pieno anche per la notte e l’accoglienza è stata impeccabile, tanto che abbiamo ricevuto i complimenti dagli altri ospiti».
Rifugio Longoni: la stanza dormitorio intitolata a Gaetano Longoni
Gran parte della comitiva ha comunque raggiunto la destinazione domenica 30 giugno, muovendo all’alba da Seregno in direzione di Chiareggio, da dove comincia il percorso che conduce al rifugio Longoni, ad un’altezza di 2mila 450 metri sul livello del mare. L’amministrazione comunale è stata rappresentata da Paolo Cazzaniga, assessore allo sport ed ai quartieri, e da Elena Galbiati, assessore allo sviluppo economico, alle politiche produttive e del lavoro. Sono intervenuti anche don Francesco Scanziani, che ha celebrato una Messa, nonché Paolo e Glauco Longoni, discendenti di Antonio Longoni. Nella circostanza, è stata ufficializzata la decisione di intitolare a Gaetano Longoni, nipote di Antonio e padre di Paolo, imprenditore titolare con il fratello Carlo dell’azienda Rimsa, la stanza dormitorio del rifugio, in ricordo dell’impegno che, insieme alla moglie Augusta Cogliati, ha sempre speso per la sua causa.