Ha anticipato di ben quattro anni i tempi degli scienziati-ricercatori. Il concittadino Vincenzo Falbo, 58 anni, laureato in giurisprudenza con attività legale in un istituto di credito, ma con una passione sconfinata per l’astronomia, nel suo libro “Giù le mani da Plutone” per i tipi di Albatros, pubblicato nel luglio 2014, ha precorso i tempi sulla ricerca su Plutone dell’ottobre scorso della Columbia University (Usa).
“L’ipotesi americana ricalca quanto ho sviluppato nel mio libro- ha spiegato con un giusto moto di orgoglio Vicenzo Falbo- prima che la sonda “New Horizons” raggiungesse il lontano “pianetino” nel 2015, mentre la scienza si è svegliata solo nel 2018, ben quattro anni dopo”. E continua:” lo scenario prevede che Plutone, in un lontanissimo futuro, sarà l’unico pianeta presente nel nostro sistema solare che potrà ospitare la vita, dopo che il Sole (gigante rossa) avrà inghiottito i quattro pianeti rocciosi (Mercurio, Venere, Terra e Marte), nonché disperso o allontanato i quattro giganti gassosi (Giove, Saturno, Urano e Nettuno), nella sua fase successiva (nana rossa prima e nana bianca poi), nella quale emanerà ancora luce e calore, vedrà come unico protagonista solo il piccolo pianetino che continuerà ad orbitargli attorno. Oggi quest’ipotesi, tenuto conto delle informazioni trasmesse dalla sonda New Horizons, rese pubbliche dalla Nasa (l’ente spaziale statunitense), è agevolmente configurabile, atteso che la presenza dell’acqua e di un’atmosfera su Plutone la rende molto verosimile, mentre quando l’ho sviluppata nel mio libro, nel 2014, era molto azzardata, perché la presenza dell’acqua e di un’atmosfera non erano scontate, ma ricavabili da un testo antichissimo riportato nel libro stesso (Enuma Elis), che risale a circa 4.500 anni fa. Il tema trattato è di grande attualità in quanto il dibattito scientifico-astronomico per riconsiderare Plutone di nuovo pianeta è tutt’ora aperto in ambito scientifico”.
Vincenzo Falbo da quando ha pubblicato il suo libro, è stato invitato in numerose scuole d’Italia e in altrettanti centri culturale, ricevendo numerose attestazioni di ammirazione e riconoscimenti. L’ultimo dei quali, lo scorso ottobre, a villa Durazzo di Santa Margherita Ligure con la “menzione d’onore” alla 39ma edizione del premio letterario internazionale “Franco Delpino”, organizzato dall’accademia internazionale San Giorgio di lettere e arti.
“Sarà Plutone la futura casa dell’uomo? Il piccolo pianeta Plutone potrebbe rappresentare ’’l’ultima spiaggia’’ per la vita umana- ha concluso Falbo- una rivincita davvero particolare per Plutone, il corpo celeste ai confini del Sistema Solare declassato nel 2006 da pianeta a tutti gli effetti a ‘’pianeta nano’’. L’ultima spiaggia per l’uomo quando il Sole diventerà una gigante rossa inghiottendo Mercurio, Venere, la Terra e Marte. Proprio quest’ultimo era stato indicato dal miliardario americano Elon Musk come possibile nuova colonia dell’uomo del futuro; un’opinione evidentemente non condivisa dagli scienziati americani.
Quando tra 5 miliardi di anni il Sole terminerà il suo combustibile di elio aumenterà le sue dimensioni di migliaia di volte bruciando anche il pianeta rosso. A quel punto, scartati per evidenti motivi i giganti gassosi, solo Plutone potrebbe rappresentare un luogo adatto per la sopravvivenza della vita dell’uomo. Il piccolo pianeta non verrà inghiottito dal Sole, ma anzi potrà vantare una temperatura media di 27 gradi, una condizione ideale per la nostra specie e che si aggiunge alla presenza di composti chimici adatti alla vita umana”. Il libro di Falbo meriterebbe di essere dibattuto in qualche trasmissione televisiva di carattere scientifico.