La voce più bella del quartiere San Carlo tornerà a farsi sentire da domani. Sull’antico campanile datato 1929 sono state ricollocate in questi giorni le tre campane bisognose di cure. Il concerto dei cinque bronzi fusi nel 1928 dalla locale fonderia pontificia del cav. Ottolina, e muto da mesi, domani, suonerà a festa, ritmando quei rintocchi, tanto cari da sempre ai sancarlini, che cadenzano le giornate. La ditta Renzo Tremolada di Claudio e Luca Dell’Orto, ha completato le riparazioni e con l’ausilio dei mezzi della ditta Marta ha riportato nella cella campanaria le prime tre campane, alle quali è stato rinnovato il battaglio, sono state ruotate di un quarto, rinnovati gli isolatori sagomati non più in legno ma in teflon, un materiale non soggetto ad usura.
La Renzo Tremolada di Dell’Orto, è l’ultima officina rimasta in città che si occupa di campane dal 1985, da quando aveva chiuso per sempre i battenti la premiata fonderia pontificia cav. Carlo Ottolina di via Solferino, il fondatore a cui erano succeduti i figli e poi i nipoti, che aveva fornito campane a centinaia e centinaia di chiese, basiliche, conventi, torri civiche in Italia e all’estero. Da queste ceneri Renzo Tremolada, da apprendista dell’Ottolina, s’è creato una ditta tutta sua. Ha ritirato il pacchetto dei clienti da seguire per la parte meccanica fino al passaggio di oggi con l’elettronica. “Un’attività che ho svolto fino al 2015- ha ricordato Renzo Tremolada- giunto all’età della pensione l’ho ceduta a mio genero Claudio Dell’Orto che ha fatto sodalizio col fratello Luca. Sono sempre presente in officina, ma non vado più su e giù per i campanili. Abbiamo la manutenzione annuale di oltre 200 tra campanili e torri civiche compreso quella degli orologi”. “ Negli ultimi anni- s’è inserito Claudio Dell’Orto- l’impianto delle campane è esclusivamente elettronico che offre un suono melodioso senza più impegnare il campanaro o il sacrestano, così anche noi abbiamo dovuto rinnovarci”.
Ripercorrendo i 50 anni di attività, a Renzo Tremolada, affiorano alla memoria i ricordi più belli. “ Uno soprattutto- ha spiegato- è il restauro del grande concerto di campane del santuario di Santa Valeria, o quello che ha interessato i 126 quintali della storica torre del Barbarossa con i suoi otto bronzi, ma soprattutto lo scandire “ a martello”del rintocco della campana maggiore della basilica san Giuseppe, posizionata il 13 luglio 1995, sul sagrato di piazza della Concordia, in occasione delle esequie di monsignor Luigi Gandini”. Nell’officina di via Boccaccio, nei mesi scorsi è stato restaurato il concerto di 8 campane della chiesa di san Michele di Cantù, anch’esse fuse dalla ditta Ottolina nel 1940. E nei giorni scorsi in riparazione c’erano le prime tre campane della chiesa di San Carlo.