Sono ufficialmente ripartiti i lavori di completamento di piazza Risorgimento a Seregno. Mercoledì 24 dicembre il Comune ha affidato l’opera alla Perregrini Costruzioni di Bugno in Monte (Sondrio) che dopo quattro anni di cantiere fermo può dunque ripartire.
I lavori si erano fermati dopo che la Scarl La Sorgente di Manfredonia, esecutrice materiale dei lavori oggi in fallimento, affidataria del Consorzio Emiliano Romagnolo di Bologna, vincitore della gara d’appalto chiusasi nella primavera del 2005, aveva abbandonato l’area. L’azienda sondriese è stata scelta in quanto seconda classificata in quella stessa gara di appalto. Come è logico che sia, le maestranze arriveranno per cominciare il loro compito dopo le feste e la loro prima incombenza dovrebbe essere l’eliminazione delle infiltrazioni sotterranee, che da quel che raccontano i pochi che hanno visitato gli spazi hanno ridotto in condizioni disastrose l’auditorium e la sala consiliare.
Da allora, scatteranno i trecento giorni naturali e consecutivi che il contratto prevede per il termine delle opere, con una penale di 2mila euro al giorno in caso di ritardo. In un secondo frangente, ci si concentrerà prima sulla sala polifunzionale ed infine sulla sala destinata ad ospitare il consiglio comunale.
Per il completamento dell’intervento, sicuramente il più discusso e controverso dell’intera storia politica seregnese in campo urbanistico ed oggetto suo malgrado di una commissione consiliare d’indagine, che ha lavorato un anno e prodotto una relazione che non ha risparmiato critiche al primo cittadino uscente, l’amministrazione comunale ha già iscritto a bilancio 2,9 milioni di euro.