Delpini ai sindaci della Brianza: “Date al male le giuste proporzioni”

L'arcivescovo di Milano ai primi cittadini parla di dialogo, di toni da non esasperare, di equilibrio, di rapporto con i ragazzi.
L'arcivescovo Delpini in Provincia con i sindaci di Monza e Brianza
L’arcivescovo Delpini in Provincia con i sindaci di Monza e Brianza Monica Bonalumi

Cinque ciottoli ci sono nelle tasche dei sindaci per sconfiggere «il male che fa paura», tanti quanti ne aveva raccolti Davide per abbattere Golia. Lo ha affermato sabato 18 l’arcivescovo di Milano Mario Delpini agli amministratori dei sei decanati della Provincia di Monza e di quello di Cantù compresi nella zona pastorale quinta.

I sindaci, ha spiegato, come il pastorello che ha vinto il gigante, sono alle prese con tanti problemi: «L’insidia che corrompe i giovani», le infiltrazioni della malavita, le esondazioni di fiumi e torrenti davanti alle quali potrebbero sentirsi sproporzionati. Come Davide, però, potrebbero vincere scagliando i loro sassi: «Il primo è la fiducia in Dio – ha elencato l’arcivescovo – il secondo la consapevolezza delle proprie risorse, il terzo il sostegno della comunità, il quarto la capacità di dare al male le giuste proporzioni» e l’ultimo il talento di individuare il momento giusto per fare le cose.

Delpini aI sindaci della Brianza: “Comunicate con i cittadini e i ragazzi”

L'arcivescovo Delpini in Provincia con i sindaci di Monza e Brianza
L’arcivescovo Delpini in Provincia con i sindaci di Monza e Brianza

Durante l’incontro, ispirato al discorso di Sant’Ambrogio dal titolo “Il coraggio uno se lo può dare”, Delpini ha invitato gli amministratori locali a comunicare i progetti e i servizi che erogano in modo da far crescere la fiducia tra i cittadini, a mostrarsi «simpatici» davanti ai ragazzi e agli adolescenti anche con piccoli gesti. «Il prossimo anno – ha proposto – potrebbero intervenire anche i giovani».

E per affrontare l’emergenza educativa, da anni tra le preoccupazioni principali dei sindaci, ha auspicato che «gli adulti prendano a bottega il futuro» come facevano un tempo gli artigiani con gli apprendisti. «Si tratta – ha ammonito – di insegnare il mestiere di vivere, di stabilire un rapporto personale con la consapevolezza di essere maestri».

Delpini aI sindaci della Brianza: la voce dei primi cittadini

Gli amministratori hanno concordato sulla necessità di intensificare la collaborazione tra le istituzioni, le associazioni, le parrocchie e gli oratori a cui si devono affiancare i genitori, come ha notato il veranese Samuele Consonni«La società deve sostenere le famiglie – ha detto – anche offrendo programmi di formazione». Il desiano Simone Gargiulo ha posto una domanda drammatica, rimasta senza risposta: «Cosa possiamo fare – ha chiesto – per affrontare il problema dei ragazzi che si tolgono la vita?». I giovani, ha riflettuto il presidente della Provincia Luca Santambrogio, hanno richiamato gli adulti a occuparsi dell’ambiente.

La lissonese Laura Borella ha puntato l’attenzione sulla crisi demografica e l’invecchiamento della popolazione mentre la sindaca di Carnate Rosella Maggiolini ha ricordato che è necessario aiutare le comunità «a superare i pregiudizi» legati alle migrazioni anche organizzando occasioni di incontro.

Il primo cittadino di Barlassina Piermario Galli ha dato voce allo sconforto degli amministratori locali davanti alle diseguaglianze che crescono e alla carenza di strumenti con cui affrontarle.

Delpini aI sindaci della Brianza: il dialogo da alimentare

L'arcivescovo Delpini in Provincia con i sindaci di Monza e Brianza
L’arcivescovo Delpini in Provincia con i sindaci di Monza e Brianza

In Brianza, ha ricordato il monzese Paolo Pilotto, non mancano gli esempi di chi nel mondo delle imprese, della formazione e delle associazioni «sa superare la paura»: anche i sindaci, ha aggiunto, sono impegnati ad alimentare la fiducia «cercando di fare scelte ragionevoli e utili per tutti e cercando di rendere conto con responsabilità». Di fronte alle polemiche, comprese quelle che possono «generare facili ed effimeri consensi» ha proseguito «non bisogna cedere: occorre alimentare il dialogo e accettare il confronto» senza «trasformare la dialettica politica in accusa e rissa».