Seregno, ancora un nulla di fatto per l’inchiesta su Aeb-A2A: la prossima udienza preliminare sarà il 15 novembre

La camera di consiglio è stata monopolizzata dagli interventi dei legali di Ricciardi, Borgonovo, Bracchitta e Valotti. I lavori riprenderanno venerdì 15 novembre
La sede di Gelsia, in via Palestro a Seregno

Ancora un nulla di fatto. Per sapere se Elena Sechi, Gup del tribunale di Monza, accoglierà o meno le richieste di rinvio a giudizio avanzate dalla procura della Repubblica, in merito all’operazione di integrazione societaria tra Aeb ed A2A, occorrerà armarsi di pazienza. Anche la quarta udienza preliminare, celebrata venerdì 18 ottobre, non ha infatti portato ad un pronunciamento. La camera di consiglio è stata monopolizzata dagli interventi dei legali di quattro delle persone sotto indagine per turbativa d’asta e turbata libertà nella scelta del contraente (Alfredo Ricciardi, segretario comunale di Seregno, Giuseppe Borgonovo, assessore comunale, Loredana Bracchitta, presidente in carica di Aeb al momento della votazione del matrimonio, e Giovanni Valotti, che invece guidava A2A), che hanno cercato di smontare le contestazioni nei confronti dei loro assistiti. L’avvocato di Alberto Rossi, sindaco di Seregno, era invece già intervenuto nella terza udienza, mentre nella prossima, in calendario venerdì 15 novembre, a prendere la parola sarà il legale di Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger.

Aeb-A2A: il dettaglio delle richieste della procura della Repubblica

Come è noto, l’inchiesta verte sulla mancata previsione di una gara ad evidenza pubblica per la scelta del socio privato di Aeb, individuato invece in A2A sulla base di quella che è stata ritenuta un’offerta infungibile. A rischio processo, oltre al sindaco di Seregno Alberto Rossi, vi sono come detto Giuseppe Borgonovo, all’epoca dei fatti assessore comunale alle Partecipate, Alfredo Ricciardi, segretario comunale, Loredana Bracchitta, già presidente di Aeb, Giovanni Valotti, già presidente di A2A, e Pierluigi Troncatti, partner di Roland Berger. Nella sua articolata richiesta di rinvio a giudizio, la procura della Repubblica ha parlato di un’operazione studiata per favorire A2A, attraverso la sopravvalutazione degli asset che ha conferito, con un danno economico in capo ad Aeb di 60 milioni di euro, cui si aggiunge l’omessa valorizzazione di un premio di maggioranza, per un importo pari a 5 milioni 700mila euro.