A conclusione della “settimana della didattica alternativa”, che ha visto gli oltre 1200 studenti del liceo Parini di Seregno, scegliere quale corso seguire, c’è stato il racconto di Tiberio Bentivoglio, testimone di verità in attesa di giustizia.
Più di 370 sono stati i corsi di approfondimento nelle tre diverse sedi e corsi speciali all’Auditorium comunale, in cui venerdì 22, s’è svolto l’ultimo grande appuntamento con Tiberio Bentivoglio, imprenditore di Reggio Calabria vittima del pizzo sotto il titolo “ Non si può perdere tutto per avere denunciato”, di fronte a 400 studenti e alle rappresentanze di associazioni di volontariato seregnese, di componenti della locale sezione dell’Anpi e del presidente di Libera di Monza e Brianza, Valerio Ippolito. Bentivoglio è stato introdotto dal docente diritto Antonino Abate. Nonostante siano trascorsi parecchi mesi dai fatti, il racconto di Bentivoglio, ha avuto un sapore amaro.
La sua colpa è stata quella di essersi opposto alla logica del pizzo e aver reagito alle richieste di estorsione ed alle minacce con delle denunce molto precise e circostanziate, con nomi e cognomi degli aguzzini e rischiando di essere ucciso in un agguato, oltre ad una serie di attentati ed incendi alla sua attività.