Seregno, addio al residence: il “Re de bronz” diventerà “palazzo Grace”

I lavori di riqualificazione inizieranno nei prossimi giorni per essere completati per l’inizio dell’estate. Dai.400 mq in cui sono presenti 15 mini appartamenti verranno ricavate 12 unità abitative più ampie
Il rendering di come sarà trasformato il Re de bronz in palazzo Grace di Seregno (foto Volonterio)
Il rendering di come sarà trasformato il Re de bronz in palazzo Grace di Seregno (foto Volonterio)

Seregno una città senza più recettività. Con la fine definitiva di residence del “Re de bronz” di via Alighieri, che si aggiunge alla chiusura di diversi anni addietro dell’hotel Umberto I, a svolgere l’importante servizio di ospitalità è rimasto il solo piccolo Biffi di via Giovanni XXIII. Il “Re de bronz” che era di proprietà dell’immobiliare degli Ulivi srl, era stato costruito alla fine degli anni Novanta ed aveva iniziato a svolgere la sua funzione nel 2001, ma da alcuni anni le luci alla reception si erano spente.

La proprietà dell’edificio, da un paio di mesi, è passata nelle mani dell’immobiliare Rehalta di cui è presidente Luca di Paola assieme a Tullio Sorgi che trasformerà in “palazzo Grace”. I lavori di riqualificazione inizieranno nei prossimi giorni, affidata alla General Construcion di Milano, tanto da essere completati per l’inizio della prossima estate. Sui 1.400 mq, in cui insistono tre piani fuori terra, in cui sono presenti 15 mini appartamenti e due piani interrati per 20 posti auto e 12 box, verranno ricavate 12 unità abitative più ampie e al piano terra ci saranno due unità commerciali. Il “Re de bronz” è stato acquistato dall’immobiliare Rehalta per un milione e 115 mila euro. Fin qui ha i connotati di una semplice operazione finanziaria che, al contrario di molte altre, ha un risvolto solidale. Rehalta, invece, è una società specializzata che ha acquisito l’immobile grazie al crowfunding di Recrowd, mentre il risvolto solidale si concretizza con la cessione a titolo di donazione di tutti i mobili presenti nella struttura, che sono in perfetto stato di conservazione, all’istituto Artigianelli di Monza.

L’area occupata dal “Re de bronz” che faceva parte di una più ampia che comprendeva anche l’ex hotel Umberto I, sul cui perimetro, nell’ultimo lustro, è sorto un edificio di pregio. Sino alla metà degli anni Settanta l’area era occupata dall’antico stabilimento del maglificio Scuri, che dall’inizio del 1900 aveva prodotto capi di alta maglieria intima dando lavoro a centinaia di donne e famiglie. Tra le dipendenti erano sempre presenti in fabbrica anche tre-quattro suore operaie della Santa Casa di Nazareth che al termine della giornata lavorativa prestavano la loro opera alla parrocchia della Beata Vergine Addolorata del quartiere Lazzaretto. Religiose che svolgevano le stesse mansioni delle operaie. Nel 1979 sulla prima parte dell’ampio appezzamento di terra veniva edificato dai fratelli Cajani, l’hotel Umberto I, che veniva inaugurato il 3 ottobre 1982, alla presenza dell’allora senatore Vittorino Colombo e benedetto dal prevosto monsignor Luigi Gandini. Un elegante hotel a quattro stelle, che dal 19 aprile 1982 veniva affidato alla famiglia di Antonio Cascella che l’ha gestito per oltre 30 anni sino ai primi mesi del 2012, al cui interno oltre al ristorante era presente anche il primo self- service della zona, che aveva fatto epoca, conosciuto come “Tam Tam”, tanto da riscuotere un notevole successo per l’ottimo servizio che sapeva offrire nei tre pasti principali della giornata, oltre ad essere un importante punto di riferimento per tutto il territorio circostante.