Abusata due volte, malmenata e minacciata, filmata col telefonino e costretta a dichiarare, col volo sanguinante, di essere una traditrice. Il pretesto di una violenza brutale e animalesca, commessa ai danni di una brianzola ventenne, era la gelosia del fidanzato, un ecuadoriano di vent’anni più anziano della ragazza, ora raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Monza su richiesta del pm Alessandro Pepè, ed eseguita dai carabinieri della compagnia di Vimercate.
L’autorità giudiziaria, a proposito della condotta dell’uomo, indagato per i reati di sequestro di persona, lesioni, violenza sessuale, e violenza privata, parla di “serie impressionanti di violenze fisiche e sessuali” alle quali è stata sottoposta la parte offesa. La relazione fra i due era cominciata un anno fa circa, fino al drammatico epilogo ai primi di marzo, accaduto nel garage di una casa ancora nella disponibilità del sudamericano, a Carugate. Da quanto emerge, la gelosia del 42enne nei confronti della ragazza brianzola aveva già rappresentato un problema, ma mai era sfociata in atti violenti.
A scatenare l’ira del sudamericano, che nella vita, secondo quanto appreso, non avrebbe un lavoro stabile, ma un’occupazione come addetto alle pubbliche relazioni per alcuni locali milanesi, è stata la scoperta, avvenuta durante una serata trascorsa assieme, di un messaggio sul telefono della ragazza da parte di un giovane che la invitava ad un incontro. A quel punto, secondo le accuse, l’uomo comincia a tirarle i capelli con violenza, dopo un’inziale aggressività limitata alle parole.
La ragazza avrebbe anche provato a scendere dall’auto in corsa: “Ma lui accelerava sempre di più, impedendomi di scappare – ha raccontato la vittima ai carabinieri – a certo punto sono anche riuscita a scendere, ho cercato di attirare l’attenzione delle macchine di passaggio ma nessuno si è fermato”. Poi, lui la porta nel box dell’abitazione che l’uomo condivideva con l’ex compagna. E lì sono botte, abusi, soprusi umiliazioni. Fa per riaccompagnarla a casa, ma durante il tragitto cambia idea, e la riporta nello stesso luogo, per sottoporla a nuove vessazioni. Poi, col telefono, la riprende in un video, che in seguito le invierà, nel quale la costringe ad ammettere il tradimento, fino a che la porta a casa. La madre la trova all’alba. Col volto pesto, sconvolta. Prima di lasciarla sotto casa, l’ultima raccomandazione di quel mostro: “Dì a tua madre che hai litigato con un’altra ragazza nel bagno di un locale”.