Se Monza avesse il mare: 210 gabbiani occupano il parco e il laghetto della Villa reale

Il mare? I gabbiani hanno occupato il parco di Monza. L’ornitologo Matteo Barattieri ha concluso l’annuale censimento degli uccelli acquatici per le banche dati internazionali e sono 210 gli esemplari contati in città. Domenica va a in cerca di picchi.
Monza Gabbiani giardini reali
Monza Gabbiani giardini reali Fabrizio Radaelli

Per Matteo Barattieri, geologo ed esperto ornitologo, a metà gennaio c’è un appuntamento importante. Per lui, referente di zona dell’IWC (acronimo inglese che sta per censimento internazionale degli uccelli acquatici) è tempo di lavoro nel parco di Monza e in altri territori lombardi.

Armato di carta e penna e soprattutto di binocolo, Barattieri di buon mattino si apposta per contare gli uccelli acquatici che svernano lungo le rive dei laghetti e del tratto di Lambro che scorre nel nostro polmone verde.

«Si tratta di un’attività a livello mondiale – spiega il monzese – i cui dati finiscono in una banca dati e vengono annualmente pubblicati in volumi curati dalle università, nel nostro caso l’ateneo di Pavia. I risultati hanno una doppia valenza: servono per capire lo stato di salute degli uccelli e per definire eventuali quote per i cacciatori. Se una specie risulta in diminuzione si diminuiscono le possibilità di cacciagione. La metà di gennaio è il periodo migliore per fare delle stime attendibili sulla presenza degli uccelli acquatici perché essi in questo periodo si muovono poco e non si corre il rischio di fare conteggi errati».

Nel parco l’ornitologo ha contato centododici germani reali, duecentodieci gabbiani comuni, nove anatre germanate, due anatre domestiche, due oche cignoidi, cinque oche domestiche, un cormorano, quindici gallinelle d’acqua, sette anatre mandarine e due aironi cenerini.

In testa alla classifica spiccano i gabbiani, uccelli che i profani associano alle zone dove l’acqua abbonda, mari e laghi. «In realtà – spiega – i gabbiani sono presenti anche nelle città. A Monza, oltre al parco, ce ne sono molti al centro sportivo di via Rosmini dove, sul terreno inciso dai tacchetti degli atleti, trovano insetti di cui cibarsi. Ma i gabbiani, uccelli onnivori, sono frequentatori abituali delle discariche e la chiusura di molte di queste li obbliga a rifornirsi altrove. Dall’anellino che portano sulle zampe ho visto che una parte dei gabbiani proviene dall’est Europa».

Per domenica 28 gennaio, l’ornitologo organizza in collaborazione con Comitato per il Parco di Monza e Legambiente un’uscita in cerca di picchi, uccelli presenti in buon numero in questa stagione che precede la loro attività riproduttiva.

«A metà anni Novanta – afferma Barattieri – a Milano non erano presenti picchi. Vent’anni dopo, invece, se ne sono registrati diversi esemplari. I picchi ci sono anche a Monza non solo al parco ma anche nei giardini ma, a differenza di Milano, non abbiamo dati risalenti ai decenni passati. Il motivo della loro attuale presenza si può spiegare con l’invecchiamento delle piante che costituiscono un habitat a loro più favorevole».

Appuntamento alle 9.30 all’ingresso dei giardini della Villa reale, via Boccaccio, meglio con un binocolo. Iscrizioni obbligatoria all’indirizzo di posta elettronica: matteo.barattieri1(at)libero.it.