Un altro alloro a livello nazionale ha impreziosito la bacheca degli studenti del Ballerini di Seregno. Sara Gaiati di Terza Alberghiero ha vinto il secondo premio assoluto al concorso nazionale “Sbulliamoci”, bandito dal Miur in collaborazione con il Cai e rivolto a tutte le scuole superiori.
Scuola, concorso “Sbulliamoci” del Cai: “Il diario di Carola Wilson”
In occasione della giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, il 7 febbraio, si è tenuta in videoconferenza la cerimonia di premiazione. Sara Gaiati è stata premiata per la sua opera “Il diario di Carola Wilson”, elaborato che presenta in forma originale e creativa il manifestarsi di una problematica relazionale con se stessa e i coetanei e che trova nell’aprirsi alla comunicazione con gli adulti di riferimento la soluzione auspicata come superamento della propria fragilità emotiva. Gaiati ha ricevuto in premio 500 euro.
Scuola, concorso “Sbulliamoci” del Cai: Sara Galati racconta
“Quando frequentavo la seconda – ha esordito – i docenti Nicole Santambrogio e Daniele Rigamonti ci avevano invitato a partecipare al concorso che chiedeva di presentare un’opera letteraria o un video che denunciasse il fenomeno del bullismo. Ho scelto di scrivere sull’argomento e ho ricordato in sei pagine la vita di Carola che ad un diario confidava gli stati d’animo che stava provando dal passaggio delle scuole elementari alle medie per il suo aspetto piuttosto paffutello e per questo suo stato fisico veniva derisa e presa in giro dai compagni. La vessazione era continua tanto da indurla ad autoconvincersi che quanto i compagni le ripetevano fosse vero. Così si era decisa a voler cambiare aspetto. Ha smesso di mangiare fino ad accusare un disturbo alimentare. Ad un certo punto si è stancata di quanto le stava accadendo e si decideva a confidare il suo dramma ai genitori i quali con l’aiuto di una psicologa sono riusciti a farle superare il disagio. A quel punto ha smesso di confidarsi col diario a cui si affidava per sfogare il suo malessere interiore e che è sempre meglio parlare con le persone”.